giovedì 22 ottobre 2009

Letteratura e Fumetto, ma sul serio
Ce lo segnala gentilmente Gud, questo lungo intervento sul tema Letteratura e Fumetto che ha trovato spazio nel blog Letteratitudine di Massimo Maugeri. Se l'argomento v'intriga può valer la pena andare a scoprire cosa c'entrano Vittorini, o il Politecnico, o Del Buono, o un certo Eco, in tutta questa faccenda, che per noi "anziani" è ampiamente risaputa, digerita e assimilata, ma per chi ha scoperto da poco l'esistenza di fumetti chiamati ad arte graphic novel (con un inutile anglicismo, comodo solo per le esigenze del marketing), può essere fonte di interessanti e stimolanti scoperte. Come il fatto che oggi si tende a replicare una puzza sotto il naso (che, "ai nostri tempi", abbiamo visto spesso in azione contro il fumetto tout court) trasferendola dal libro "solo scritto", al fumetto "che non è graphic novel", laddove questi snobismi da illetterati erano naturalmente assenti nei veri intellettuali di cui sopra, attratti da "sciocchezuole" come i Peanuts o Barnaby (che magari oggi manco si sa cosa fosse). Ordunque, click qui e buona lettura.

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domenica 6 settembre 2009

Il fumetto delle contrade lontane
Il fumetto non è una presenza scontata in tutto il mondo, per diversi motivi. Ma potete comunque trovarlo anche là dove potreste immaginare non ci sia produzione locale. I nostri colleghi di BDzoom (la testata online che era diretta da Claude Moliterni) periodicamente esplora le regioni fumettisticamente lontane. Potete così scoprire il fumetto dell'Islanda (click qui) e quello del Kenya (click qui). Buon apprendimento!

Do you want to learn something about comics in Island or Kenya? Just click the links in this article and join the experts of BDzoom.

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mercoledì 26 agosto 2009

Enzo Baldoni, noi ce lo ricordiamo
Enzo Baldoni noi ce lo ricordiamo. Noi, sì. Collega, da diversi punti di vista. Giornalista, pubblicitario, blogger, traduttore di fumetti e che altro? Tanto. Essere umano, anzitutto. Il 26 agosto 2004 l'hanno ammazzato. Cavolo, sembra un secolo fa! Noi ce lo ricordiamo bene. Si parla di lui, diciamo "per coincidenza"?, nel blog di Luca Boschi, anche a motivo di un fumetto di Sergio Nazzaro e Maurio Biani, che tratta di cose dannatamente attuali. Tutto leggere, il post del Boschi, il fumetto, il resto, i commenti. E, se non ricordate, può essere molto utile. Tanto più che questo è un pianeta molto mal frequentato e di esseri umani ce ne sarebbe davvero bisogno. Forza: fate click sull'immagine qui accanto!

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lunedì 17 agosto 2009

E.P. Jacobs e il Picture Book of London
A Daniel Van Kerckhove spetta il merito di aver per primo individuato le fonti di La Marque jaune (Il marchio giallo) di E.P. Jacobs. Lo ha fatto nel suo dossier all'interno del volume di Claude Le Gallo Le Monde de Edgar P. Jacobs, Le Lombard, 1984. La principale di queste fonti è costituita dal Country Life Picture Book of London (1951), che Jacobs aveva acquistato durante il suo viaggio a Londra nell'agosto 1952. Questo brevissimo viaggio gli era servito a raccogliere materiale (le famose foto di Londra che Jacobs utilizzò copiandole direttamente dall'originale), e soprattutto le atmosfere, per la stesura di La Marque jaune. In effetti quella del 1951 era stata la prima edizione di questa fortunata serie di libri (The First Country Life Picture Book of London), editi ogni due/tre anni, e destinati ad un pubblico di turisti che proprio in quegli anni era in forte crescita nella generale ripresa del dopoguerra. La serie fu estremamente popolare in Inghilterra, con tirature che si possono presumere piuttosto alte, per cui ancor oggi non è troppo difficile, per l'appassionato collezionista di Jacobs, reperire questo volume che si può trovare sia nell'edizione in volume singolo (1951, copertina qui a destra) utilizzata da Jacobs, e sia in un'edizione successiva che raccoglieva tali e quali i primi tre volumi (1951-1953-1956) in un volume unico (vedi la copertina qui a sinistra) di cui non viene riportato l'anno di pubblicazione, ma che non può essere anteriore al 1960, data della quinta ristampa del primo volume inclusa in questa raccolta. [Articolo di Guido Vogliotti] - Click qui per vedere alcune immagini tratte dalla storica guida, che potrete confrontare con l'albo Il Marchio Giallo della serie Blake e Mortimer. NdR.

Daniel Van Kerckhove has the great merit of first having identified the sources for E.P. Jacobs' La Marque jaune (The Yellow "M"). He did it in a separate section in Claude Le Gallo's volume Le Monde de Edgar P. Jacobs, Le Lombard 1984. The main source was the first Country Life Picture Book of London (1951), which Jacobs had bought during his visit to London in August 1952. This very short trip provided him with the material (the famous London photos that Jacobs copied straight from the originals), but above all the atmospheres for the preparation of The Yellow "M". In fact, the 1951 edition was the starter of this successful series in which updated volumes were issued every 2/3 years, aimed at a public of tourists which was rapidly growing in the after-war years. The series was very popular in the UK, with circulations that can be assumed to be pretty high. Therefore it is not too difficult, even today, for the keen Jacobs collector to find this volume, be it the single volume edition owned by Jacobs (1951, see cover on the left) or a later combined edition which contained volumes 1, 2, and 3 (1951-1953-1956) in a single volume (see cover on the right) which does not bear a year of publication, but which cannot be earlier than 1960, the date of the fifth impression of vol. 1 included in this combined edition. [Article by Guido Vogliotti]

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venerdì 31 luglio 2009

Paperino difende la pirateria informatica?
Questione di punti di vista. Una storia con Paperino e nipoti, evidentemente anti-pirateria informatica in modo equilibrato, viene ora letta (strumentalmente?) come incoraggiamento della pirateria. Succede in Svezia (dove la questione è oggetto di forti tensioni, per via degli attacchi a Pirate Bay). Potete vederla facendo click sull'immagine qui accanto che vi porterà al grande database mondiale disneyano INDUCKS. Diffondono la notizia i nostri colleghi di ActuaBD, (il cui articolo dettagliato potete leggere di seguito). La storia vede Paperino negare ai nipotini l'acquisto di un CD musicale. I ragazzi risolvono la questione scaricandosi il disco via Internet, in attesa che lo zio abbia i soldi per regalare loro l'originale (di maggior qualità, con le copertine originali e rispettoso dei diritti di autore). Paperino, invece, colpito dalla trovata di Qui, Quo e Qua, decide di mettersi in affari, producendo copie pirata del disco, ma viene "cuccato" da Zio Paperone (chi altri poteva essere il proprietario della casa produttrice?) e, sotto minaccia del pagamento dei danni, promette di non farlo più, comprando subito una copia originale per i nipotini. Da notare che gli stessi gli fanno notare che avrebbe danneggiato i musicisti, che vivono di quei diritti. La storiella di Ruud Stratman e José Cardona Blasi è del 2007, ma è stata pubblicata in Svezia solo in questo mese. In Olanda, dov'era uscita in prima battuta, non aveva creato alcun problema. Questione di punti di vista. E di interessi particolari, naturalmente.

"Donald Duck, promoteur de la copie illégale? Donald Duck a des ennuis en Suède: un organisme d’état lui reproche de faire la promotion de la copie illégale. Un signe avant-coureur de l’application de la Loi Hadopi en France? Nous l’apprenons par notre ami Stéphane Rosse, fidèle lecteur et correspondant scandinave d’ActuaBD : l’hebdomadaire suédois Kalle Anka (Donald Duck en suédois, publié par Egmont Publishing) fait l’objet d’une plainte de la part d’un organisme d’état chargé de la protection du droit ..." Full article: click here.

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sabato 25 luglio 2009

Leggi che influenzano lo sviluppo del fumetto
Le leggi di uno Stato possono influenzare lo sviluppo del fumetto in una nazione? Ovviamente sì. Se si tagliano fondi a editoria e cultura, si tagliano le gambe anche al fumetto, ovvio. Se si interviene per promuovere la diffusione del fumetto all'estero, lo si aiuta a evolversi, per dire. Eccetera. Nel 1949 la Francia segna il futuro del fumetto francofono (la bande dessinée) con la legge del 16 luglio. Creata con lo scopo di difendere i più giovani da tutte le nefandezze possibili (grosso modo nello stesso periodo il fumetto subiva attacchi negli USA e in Italia con le stesse motivazioni), quella legge produsse una Commissione di Sorveglianza e Controllo presieduta da un Consigliere di Stato e composta da membri in rappresentanza dei Ministeri, delle Scuole Pubbliche e Private, della Magistratura, dell'Assemblea Nazionale, del Movimenti per la Gioventù, dell'Unione Nazionale delle Associazioni dei Genitori, e con soli sei rappresentanti della stampa. Ovviamente la commissione andava a caccia di fumetti per la gioventù che istigassero alla violenza, al banditismo, all'odio, alla menzogna, al furto ecc. ecc. ecc., insomma tutto quel che potesse influenzare negativamente la moralità dell'infanzia. Come aggiunta tipica della francofonia ci fu l'obbligo protezionista della quota (il 25%) di autori nazionali con propri personaggi, con gran danno per Paul Winkler, che aveva creato Le Journal de Mickey (il Topolino francese), ma con enorme vantaggio per lo sviluppo futuro dell'editoria fumettistica francofona. Se una misura protezionista analoga fosse stata legiferata in Italia (al posto del bollino Garanzia Morale, creato dagli editori come forma di autocensura preventiva), forse anche da noi la Disney non avrebbe potuto arrivare a monopolizzare di fatto il fumetto per l'infanzia, e magari gli autori italiani avrebbero potuto esprimere ben altro sviluppo coi propri personaggi e l'editoria italiana del fumetto avrebbe potuto andare in pari con la Francia e diventare anch'essa grande esportatrice di letteratura disegnata. Ma tant'è. La storia non si fa coi "se".

"Voici 60 ans que la «Loi du 16 juillet 1949 sur les publications destinées à la jeunesse» a été promulguée. Cette loi protectionniste a eu un impact considérable sur la bande dessinée francophone, et sur la bande dessinée belge en particulier..." Full article about censorship and protectionism in french comics: click here.

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venerdì 24 luglio 2009

Fumetti palindromi e altri esperimenti
By Jove! - photo Goria - clickTra le tante sperimentazioni fatte sul e col fumetto, quale sarà poi stato il primo fumetto palindromo, nella storia della letteratura disegnata? Per quanto affascinante (e difficilmente riproponibile se non in brevi esperimenti) The Upside Downs of Little Lady Lovekins and Old Man Muffaroo (1903-1905) di Gustave Verbeek, storie che si leggono capovolgendo la stessa tavola, non sono esattamente un palindromo. Parecchi tentativi di replica li ha sviluppati l'oubapo (ouvroir de bande dessinée potentielle - laboratorio di sperimentazione fumettistica fondato nel 1992), insieme a parecchie altre forme di fumetto sperimentale. E' nel 1990 che, invece, i belgi Luc e Francois Schuiten pubblicano NOGEGON, racconto a fumetti totalmente speculare, sia nella fisicità dell'albo cartonato (si apre nei due versi, replicando, ma all'inverso, tutto, ma Fumetti particolari - photo Goria - clickproprio tutto, compresi i colophon, la copertina, la numerazione delle pagine), sia nel racconto vero e proprio che si sviluppa con vignette che ripropongono, al contrario, le situazioni specularmente distorte, opponendo gioia e dolore, riso e pianto ecc., incontrandosi al centro dell'albo, con le pagine 36 e 36/1. Opera di gran pregio (non semplicemente un esperimento di linguaggio) edita da Les Humanoides Associes, da confrontare con il recente lavoro di Alex Crippa ed Emanuele Boccanfuso, ArcasacrA, edito da Nicola Pesce e ambientato in Puglia, presentato allo scorso Napoli Comicon, che sviluppa in altro modo le potenzialità narrative, espressive e formali del fumetto. Sapristi! - photo Goria - clickImpossibile poi dimenticare le storie di Philemon, create dal poeta del fumetto, il francese Fred, che dagli anni settanta esplora ogni direzione possibile. Leggete, per dirne uno, il suo albo Simbabbad de Batbad, pluricommentato da studiosi di vaglia nel corso degli anni, e ci troverete quasi ogni percorso di lettura immaginabile, a dimostrazione che col fumetto gli spazi (espressivi, narrativi ecc.) si allargano a piacere. Se lo si sa fare come si deve, si capisce. Per ulteriori approfondimenti, potete seguire i link che trovate nel corpo di questo articolo, giusto per ricordare che Internet ha offerto al fumetto ulteriori possibilità di espansione ed esplorazione dimensionale, alcune delle quali utilizzate, a partire dagli anni novanta, dallo statunitense Scott McCloud. E gli autori di fumetti, si sa, non perdono alcuna occasione per raccontare le proprie storie, in qualunque modo sia possibile farlo...

Special comics, special stories, experimental ones and more. Just click all the links in this article (and the photos) to learn more about them all.

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mercoledì 22 luglio 2009

21 autori che hanno cambiato la storia del fumetto
Chi sono i 21 autori statunitensi che hanno contribuito a cambiare (in meglio o in peggio) il fumetto nord americano (inteso come "mainstream comics")? Eccoli qui! Li trovate tutti elencati e commentati facendo click sull'immagine qui accanto. Ma... ne manca qualcuno di fondamentale? La discussione brucia in rete, ovvio, come sempre accade quando si fanno liste del genere. Ci trovete comunque grandi autori come Carl Barks, Jack Kirby, Dan DeCarlo, Will Eisner, Joe Kubert, Harvey Kurtzman, Chris Ware, Jim Lee et al. Se siete esperti del fumetto regionale statunitense, avrete sicuramente la vostra da dire in proposito...

"Reinventing the pencil: 21 artists who changed mainstream comics (for better or worse)..." Just click the image to learn more.

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Partner: Anonima Fumetti - SILF (sindacato fumettisti, illustratori, animatori)
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