Gente di notte, di Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi, L. 15.000, Kappa edizioni
Non è poi da molto che il fumetto si permette di raccontare la vita quotidiana senza mettere in campo eroi, scene ad effetto, battute umoristiche. Lo faceva Pazienza una ventina di anni fa quando raccontava di gente che si incontrava, che parlava, agiva, che faceva e che si faceva, come se la meta da raggiungere fosse scontata e il solo problema fosse come arrivarci. La soluzione sembrava essere: dare forza al presente. Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi non si ispirano a Pazienza (ma l'atmosfera bolognese si sente anche qui ed Enrico assomiglia a Zanardi) perché i personaggi non sanno dove andare e nel presente sembrano imbottigliati. Né le comparse che si incontrano nelle discoteche, nei ritrovi, nei bar, per la strada, nelle case abbandonate, né i protagonisti Matteo ed Enrico, che sembrano avere il vantaggio di conoscere pregi e difetti del mondo o, perlomeno, del loro mondo. "Gente di notte" è un'avventura che si lascia leggere appassionatamente e tutta d'un fiato, scandita dai neri scolpiti di Accardi. Ma nell'epilogo, che pure contiene la soluzione dei misteri, non cercate nulla che possa lenire le vere incertezze e le grandi malinconie.
(Luca Raffaelli)
Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Martedì, 10/3/1998
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