Stupida e colpevole retorica militarista. Giusto chi non l'ha fatta, la guerra, può vaneggiare allegramente di "festa della vittoria". Una vittoria sportiva, si festeggia. La fine di una guerra, si festeggia, eccome! Ma i soldati lo sanno, sulla propria pelle (carne da macello), che le guerre non si vincono mai, non le vince nessuno, le perdono tutti. Eppure ministri e presidenti non rinunciano a enunciare idiozie retoriche nelle occasioni rituali, come il nostro 4 novembre, farneticando di Vittoria. Devono essere, allora, i fumettisti, a far rivivere la realtà, a ripristinare la razionalità, a ricordare che la guerra, qualunque guerra (al di là degli eroismi di donne e uomini costretti a combatterla e a subirla), è merda? E allora spazio al grande Tardi, col suo Putain de guerre (titolo esemplificativo), per i 90 anni dalla fine della prima Grande Merda mondiale. Lo fa col consueto raffinato stile, con la consueta accuratissima ricerca documentale, con rigore storico e partecipazione emotiva. Senza neppure un'oncia della stupida retorica dei politici di bassa lega. Casterman propone, prima dell'uscita del volume in libreria, una pre-pubblicazione particolare, in tre "giornaloni d'epoca" (dedicati rispettivamente al 1914, al 1915 e al 1916) da venti pagine ciascuno, con quindici pagine a fumetti e cinque di testi e articoli sull'attualità non militare del periodo, con la collaborazione dello storico Jean-Pierre Verney. Iniziativa francofona: per trovarli non dovete emigrare temporaneamente, e nemmeno prendere la cittadinanza francese come Carla Bruni, anche nel caso vi sentiste disgustati dalla retorica militaresca nostrana (o dalle figuracce che certi politichetti incontinenti ci fanno fare all'estero). Libro e giornaloni li potete avere semplicemente facendo click sulle immagini qui accanto.

 "En cette année de commémoration du 90e anniversaire de la fin de la Grande Guerre, et alors que le dernier poilu vient de disparaître, Tardi renoue avec la mémoire de 14-18 à travers son nouveau projet : une évocation en bande dessinée du premier conflit mondial, et de la place qu’y ont occupée, au quotidien, les hommes qui s’y sont affrontés et entretués. Un récit de fiction, mais où le souci de véracité et la rigueur de la reconstitution historique occupent une ..." Full article: Casterman.

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Domenica, 9/11/2008
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