Oramai è noto. Nell’antichità (ovunque) le statue, di marmo ecc., erano abilmente colorate, con colori “significativi-narrativi” o semplicemente per il naturale gusto del colore, o per verosimiglianza. Eppure, “dalle nostre parti”, a un certo punto della storia, la scultura ha preso a modello quella che in apparenza era la non colorazione delle statue (mentre in effetti si trattava solo di perdita dei colori). Tanto che per alcuni era poco nobile colorare le sculture e bisognava fare come “i classici”. Ma gli antichi, così come sapevano scolpire con grande arte, altrettanto sapevano gestire l’arte del colore. Ovviamente bisogna saperlo fare bene, come per ogni forma d’arte…
Sull’argomento puoi trovare articoli e approfondimenti in rete.
https://www.ispc.cnr.it/it_it/2020/11/17/protocolli-archeometrici-per-riscoprire-la-policromia-nella-scultura-antica/
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