afNews 20 Giugno 2022 14:58

#annecy2022: Wip e Making of, viaggio “dietro le quinte” dei progetti più attesi al Festival di Annecy

Dalla nostra corrispondente ad Annecy, Alice Buscaldi:

Cosa sarebbe un Festival d’animazione senza i “dietro le quinte” dei nuovi progetti in cantiere? Ad Annecy l’appuntamento più frizzante e atteso dai professionisti del settore si è rinnovato anche quest’anno, con in lista registi e animatori del calibro di Genndy Tartakovsky (Cartoon Network), Nora Twomey (Cartoon Saloon), Chris Williams (Netflix) e Dice Tsutsumi (Tonko House)… per citarne solo alcuni.

La settimana “wip” inizia con la nuova serie “Unicorn: Warriors Eternal” di Genndy Tartakovsky. Dopo il successo di “Primal” e ancora prima di “Samurai Jack”, il regista e animatore americano (di origine russa) torna con una serie dal gusto steampunk basata su miti e le leggende che affollano le culture di tutto il mondo e dove un gruppo di giovani eroi combatte l’eterna battaglia contro le forze del Male.

Un rinnovato connubio artistico, quello di Genndy con lo studio francese de La Cachette, con quest’ultimo che si dice onorato di poter collaborare con l’artista americano spiegando poi come l’ambizione artistica dell’artista “trasudi” letteralmente da storyboard e animatic che lui stesso ha realizzato appositamente per la serie. Della stessa opinione è il character designer Stephen Destefano che con Genndy ha collaborato sin dalla nascita de “Il laboratorio di Dexter”. Uno stile quello di Stephen, con chiari rimandi a Popeye e ai design dei fratelli Fleischer (la protagonista della serie è un dichiarato rimando all’iconico personaggio di Betty Boop). Dopo la visione del primissimo episodio della serie e di qualche scena in lavorazione per spiegare il processo creativo, lo stesso Tartakovsky si è detto felice di essere riuscito ancora una volta a portare su schermo una delle sue creazioni, e ha ricordato come l’animazione sia un potente mezzo di comunicazione dalle infinte possibilità: come non essere d’accordo con lui? Attendiamo con impazienza l’uscita della serie, che sarà diffusa da HBO in  10 episodi da 20 minuti ciascuno.

Di diverse fattura e ispirazione è invece il nuovo lungometraggio targato Cartoon Saloon,My Father’s Dragon, che vede il ritorno alla regia della pluripremiata (anche una candidatura agli Oscar) Nora Twomey. Il film, basato sull’omonimo libro della scrittrice statunitense Ruth Stiles Gannett , racconta la storia del giovanissimo Elmer che, trasferitosi in una nuova città con sua madre e non riuscendo ad adattarsi alla nuova vita cittadina, parte alla ricerca della cosiddetta “Isola delle bestie” per salvare un giovane drago. Lo stile grafico è incantevole – caratteristica peraltro comune a tutti i film dello studio irlandese – e la maestria degli artisti nel coniugare l’essenzialismo delle forme con una vasta gamma di colori, rende il film meritevole di essere visto già soltanto per tutta la parte di sviluppo di ambienti e fondali. L’animazione è di tipo tradizionale, e trattata con differenti software, rendendo la pipeline della produzione complessa e rigida ma, al tempo stesso – come spiegato da Fergal Brennan, Direttore Tecnico di Cartoon Saloon – ottimale per meglio assecondare le differenti necessità di produzione. In una clip che ci è stata mostrata abbiamo potuto vedere come la natura dell’”Isola delle bestie” sia in realtà viva, e come di conseguenza gli animatori abbiano dovuto creare dei riggs per poter animare i vari elementi in “puppet style” (quindi senza bisogno di ridisegnare fotogramma per fotogramma come è invece per l’animazione dei personaggi) mantenendo così tutte le loro caratteristiche grafiche come textures e colori, e donando un effetto marionettistico agli elementi naturali. Altrettando straordinario è il cast di attori che interpreteranno i vari personaggi del film: tra le voci principali abbiamo nomi del calibro di Whoopi Goldberg e Ian McShane, mentre ad “impersonare” i due protagonisti saranno Jacob Tremblay e Gaten Matarazzo. Un film “ricco”, in tutti i sensi: così potremmo definire in sintesi il nuovo lungometraggio di Cartoon Saloon, che esordirà su Netflix verso la fine del 2022.

E proprio di un’altra produzione Netflix passiamo ora a parlare: il lungometraggio “The Sea Beast” del regista e sceneggiatore Chris Williams. Il film racconta la storia del leggendario cacciatore di mostri marini Jacob Holland e dell’orfana Maisie Brumble. Quest’ultima, dopo essersi imbarcata clandestinamente sulla stessa nave di Jacob, farà amicizia con la bestia più pericolosa di tutte. Un’opera di alta qualità, prodotta da Sony Imagework (lo stesso studio cui si deve “I Mitchell contro le Macchine”) capace di immergerci totalmente nell’avventura grazie alla voluta altissima resa degli ambienti (il mare sembra vero, e viene voglia di di tuffarcisi!) e dei props come le navi che – spiega Matthias Lechner, Production Designer a Netflix – hanno richiesto tantissimo tempo per essere ricreate in digitale in quanto non essendo loro marinai ma designer, non immaginavano fossero così ricche e complesse. La storia e il design dei mostri marini ricorda tantissimo quelli del franchise “Dragon Trainer” di Dreamworks: impossibile non notare la somiglianza, soprattutto per quanto riguarda il mostro marino Red, protagonista assieme Jacob e Maisie di questa avventura tra i mari.

La messa in scena di un’entusiasmante battaglia in stile Godzilla tra Red e un gigantesco granchio viola, oltre agli inseguimenti sulle onde in stile “Waterworld” di Kevin Costner (gli auguriamo ovviamente miglior fortuna!, n.d.G.) rendono questo film meritevole di essere guardato su grande schermo.

In attesa della sua uscita, godiamoci il trailer:

 

Come si suol dire: “non c’è due senza tre”. E che produttore/distributore internazionale sarebbe Netflix senza l’animazione giapponese?! A nove anni dal successo di “The Dam Keeper, i registi e co fondatori di Tonko House, Dice Tsutsumi e Robert Kondo, tornano al Festival di Annecy per trasportarci nel mondo della loro nuova serie “ONI: Thunder God’s Tale”.

Ambientato tra divinità e stravaganti  creature mitologiche giapponesi, la trama vede la figlia di una di queste creature, Onari, ben determinata a seguire le orme dei potenti eroi della tradizione, ma i suoi peculiari poteri devono ancora essere rivelati. Riuscirà la giovane a proteggere il suo pacifico villaggio dalla minaccia dei misteriosi nemici degli dei, gli “Oni“? Questo quello che scopriremo nei quattro episodi che comporranno la serie, che inizialmente era stata concepita in stop motion ma che per ragioni tecniche è stata poi riadattata in 3D.

Tsutsumi, nonostante il proprio desiderio di continuare “sulla via dei puppet”, si dice però soddisfatto del risultato dai suoi artisti, i quali anziché animare a 25 fotogrammi al secondo, hanno ridotto i frame a 12, donando un effetto molto più meccanico alle azioni dei personaggi. L’attenzione alle pose chiave (le pose statiche senza ancora intercalazioni tra di esse) – spiega Tsutsumi – è essenziale per permettere una narrazione chiara e per accompagnare questa scelta stilistica un po’ insolita (che personalmente apprezzo molto!) per l’animazione 3D. Da ammirare anche la ricchezza e l’accuratezza botanica nella caratterizzazione della foresta circostante il villaggio di Onari che – continua Robert Kondo – ha rappresentato la vera sfida da ricreare in quanto ispirata dalla più antica foresta esistente al mondo, quella dell’isola di Yakushima, nel sud del Giappone. Una serie nata anche dalla penna di Mari Okada, rinomata sceneggiatrice giapponese (MiyoUn amore felino, Ano Hana, Black Butler) con la quale i due registi si dicono estasiati di aver potuto collaborare. Una storia che – racconta la stessa Okada – l’ha toccata nel profondo sin dal primo momento in cui Tsutsumi gliel’ha raccontata, anche se l’ha portata a doversi confrontare con la sfida di scrivere in inglese. Una sfida colta e superata con successo grazie all’entusiasmo di poter raccontare un’avventura per la quale ha sentito una profonda empatia. La serie dovrebbe fare il suo debutto su Netflix l’anno prossimo, il trailer è già disponibile:

 

Altri interessanti “work in progress” della settimana – a cui purtroppo non siamo riusciti a partecipare: They Shot the Piano Player, Garden of Remembrance, The Inventor, The Most Precious of Cargoes e Chicken for Linda!

Un appuntamento, quello di WIP e Making Of, che continua ad attirare tutti gli amanti dell’animazione, e che fa venire – a noi professionisti del settore – ancora più voglia di sperimentare e creare!


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