afNews 23 Ottobre 2022 13:00

Bepi Vigna: lettera aperta ai Lettori di Nathan Never

Bepi Vigna ha voluto rispondere personalmente tramite i propri social a una serie di rilievi arrivati  dopo l’uscita  dell’ultimissimo numero di Nathan Never Il mistero di ELANIA ELMORE,  pochi giorni orsono. Un numero che si inserisce nel “Nuovo Corso” che l’autore aveva annunciato in un’altra lettera aperta, in occasione dei Trenta Anni del fumetto, e comporterà cambiamenti decisivi per l’Agenzia Alpha ma anche nell’agire di Nathan.

Si tratta di una vera e propria lettera aperta che  l’autore Sardo ha voluto rivolgere direttamente ai lettori di Nathan Never, sia per dare alcune risposte sui dubbi e le perplessità da alcuni sollevate, sia per meglio chiarire dove si sta spingendo la serie in questo momento.

LETTERA APERTA AI LETTORI DI NATHAN NEVER.

L’ultimo Nathan Never suscita commenti diversi. Alla maggior parte dei lettori che scrivono su FB o mi contattano in privato, la storia è piaciuta molto, alcuni ne parlano in termini fin troppo entusiastici.
Altri sono rimasti spiazzati, qualcuno manifesta delusione ed esprime critiche.
Già questa varietà di pareri è interessante, vuol dire che il nostro pubblico è vivo e appassionato.
A tutti voglio dire quello che ho già espresso a un lettore, il quale mi ha scritto di essere un po’ disorientato:
Nathan è un personaggio che ricalca debolezze e contraddizioni che appartengono alla umana natura. Non è un eroe astratto e perfetto, anche se spesso è migliore di coloro in cui si imbatte. In quest’ultima storia si trova in una situazione difficile, che gli genererà sensi di colpa e conflitti interiori, come già è avvenuto in passato.
Inoltre, si trova a dover mentire! Ma mentire, in pochi e rarissimi casi, può servire a evitare nuovi e peggiori guai… e comunque il nostro agente si assume sempre tutte le sue responsabilità. Quante altre volte Nathan (che non è moralista come certi suoi lettori) ha dovuto mentire, per esempio assumendo una identità diversa?
Quando è costretto a mentire lo fa sempre per perseguire un interesse di giustizia e per evitare di distruggere ciò in cui lui e i suoi colleghi credono.
Quanto a Janine, è vero che la sua immagine iniziale corrispondeva a uno stereotipo di “bambolina” un po’ “insulsa”, che forse rifletteva una mentalità un po’ maschilista (che, per altro, non mi è mai appartenuta). Con questa storia (che riprende e approfondisce quanto già anticipato in un albo di qualche anno fa) si afferma una donna con una propria personalità, capace di agire in maniera decisa e autonoma.
Anche in questo caso un personaggio più umano. Il messaggio implicito nel cambiamento (graduale) di Janine è che lo stereotipo è nello sguardo di chi osserva (in maniera superficiale, con pregiudizio e a volte anche con atteggiamento discriminatorio). Dietro i cambiamenti possono anche nascondersi anche motivazioni ambigue e oscure (come nel caso di Janine). Credo che una caratterizzazione più complessa e sfaccettata arricchisca lo spessore del personaggio.
Certe scelte narrative possono sorprendere, perché infrangono schemi a ci si era abituati, ma col tempo si digeriscono anche le novità ed emerge il loro valore sul piano degli sviluppi narrativi.
Elania era da tempo diventata uno di quei personaggi che, nel gergo dgli scrittori, vengono definiti “tinche”. Bisognava, secondo me, provvedere, dandole una funzione narrativa che creasse importanti sviluppi futuri.
In ogni caso, massimo rispetto anche per chi non vuole mai essere sorpreso, provocato, stimolato. Ma la “linea piatta e ripetitiva non è mai appartenuta alla serie di Nathan Never.
Nathan non è così cinico e freddo come è costretto ad apparire in certi frangenti. Lui vuole che l’Alfa sia il baluardo del bene e della giustizia, ma il percorso per arrivare a questo risultato è molto duro, a volte doloroso.
Nathan dovrà combattere (come all’inizio della serie) con i suoi sensi di colpa. Il suo desideri di espiare (come all’inizio della serie) è ciò che lo “costringe” ad essere un eroe. Ma in realtà lui per primo sa che gli eroi veri non esistono… esistono gli uomini.
Ai lettori impazienti e ipercritici che si preoccupano di avere spiegazioni (quelli che nei Forum si domandano che fine abbiano fatto Darver e il figlio di Elania), dico di avere pazienza: siamo in una serie e molte informazioni vanno diluite. Non capiterà più di lasciare sottotrame non concluse.
Il “nuovo corso” prevede che Nathan sia di nuovo l’uomo (con tutte le sue debolezze e contraddizioni) in un mondo sempre meno umano.
Il nuovo corso è uno scenario coerente e ben definito; il nuovo corso è l’avventura fantascientifica che non scivola nel fantasy per cercare scorciatoie narrative; il nuovo corso è la presenza nelle storie di temi sociali ed esistenziali, in accordo con una certa tradizione della fantascienza; il nuovo corso è un’evoluzione del mondo narrativo in linea con l’evoluzione dei tempi; il nuovo corso è il ritorno alla grande avventura, ai colpi di scena, alle sorprese, al rinnovamento periodico, ovvero il ritorno deciso a tutte quelle scelte d’impostazione che hanno determinato il successo della serie, oltre trent’anni fa… ma tenendo conto del tempo trascorso.
Buona lettura.
Ve la auguriamo anche noi.
Fonte Consultata: @bepivigna

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