afNews 12 Aprile 2023 17:32

Cartoonist globale – Cartoon News on the Web – Luca Boschi

Sempre scavando fra i rottami del meraviglioso blog di giornalismo, fumettistico e non solo, che fu Cartoonist Globale (CG) di Luca Boschi, recupero nuovamente il mio vecchio post del 12 aprile 2017 da afNews.info Volume 1 (qui siamo invece nel Volume 2), nel quale rilanciavo un suo pezzo (com’ero solito fare con i suoi articoli di CG) in cui parlava del suo vecchio blog che precedette Cartoonist Globale (ospitato sul server de Il Sole 24ore), e cioè CNOTW (Cartoon news on the web), che era sul più antico service provider Zen, quando eravamo giovani. Subito a seguire, il testo completo del post di Luca.
Tutti i nuovi rilanci, dalla morte di Luca in poi, dei suoi articoli su Cartoonist globale, come sai si trovano qui: https://www.afnews.info/w22/tag/cartoonist-globale/).

Antica videata del vecchio sito afNews, nel mio dominio fumetti.org, 1996, con i loghi (e i link dinamici) di realtà dell’epoca, fra cui CNOTW di Luca Boschi (quel Cartoon News disegnato da egli stesso che vedi nella fascia alta dell’immagine).

Lo facevo regolarmente: Luca e io avevamo uno scambio reciproco (di testi, immagini ecc. e rilanci), costante e amicale fra i nostri due blog giornalistici, che faceva da controparte “pubblica” alle nostre belle chiacchierate in rete e via telefono nelle quali affrontavamo temi più “spessi”. Dalla politica, alla Resistenza, dall’antifascismo alla democrazia, dallo sfruttamento becero del lavoro altrui (il suo in particolare, ché ambedue per davvero troppi anni non abbiamo saputo dire di no) alle sorti dell’umanità, dalla necessità di imparare a ricordarsi di vivere e mollare il lavoro al posto che merita (che non è il primo), allo stato dell’ambiente del fumetto per niente idilliaco a partire dalle persone (alcune particolarmente cattive e “da fuori” non lo si sarebbe detto), alla salute, alle faccende più personali, alle fesserie…
Il giornalismo di Luca era preciso, documentato, netto, schietto, diretto, ma sempre molto educato. Per cui molte delle cose di cui parlavamo fra di noi ovviamente non le riportava nei suoi articoli, e nemmeno nei blog, dove pure aveva un tono più libero. Chi l’ha conosciuto lo sa: persona assai cortese, gentile, decisamente fin troppo disponibile (anche con chi non se lo meritava, se riteneva che comunque la “missione” valesse la pena). Ho passato gli anni a dirgli che avrebbe dovuto dedicare più tempo a vivere la propria vita, invece di regalarla così tanto e con così tanta passione ed energie all’ingrato (e sfruttatore) mondo del fumetto (per carità, lui poteva dirmi la stessa cosa, in fondo, e i primi anni lo faceva – poi ho deciso di ricordarmi di vivere… man mano un po’ di più).
Dotato di una memoria fenomenale, le sue ricerche erano sempre accurate e nei pochi casi in cui necessitava di qualcosa che non era già nel suo capace cervello (grazie alla sua antica passione e alle sue continue ricerche), sapeva bene a chi chiedere. I suoi redazionali (non so quanto poco retribuiti, quando retribuiti, rispetto al valore intrinseco del suo lavoro) sono sempre stati dei gioiellini. Per cui, alé, tutti a chiedergli un pezzo qui e un pezzo là, preferibilmente gratis. Se faticava a negarsi, era perché il suo lavoro gli piaceva e pensava fosse utile. Utile ai lettori, utile ai colleghi, utile ai ricercatori, utile al fumetto (e dintorni), utile al mondo, utile agli altri insomma. Avevo un bel dirgli “Stavolta, dai, vieni con noi ai Caraibi, a tutti quei lavori ci penserai dopo, non muore nessuno se non li fai!” (so che tra chi mi legge qui può esserci qualcun altro cui faccio regolarmente questa proposta, inascoltata), ma… niente. Il suo senso di responsabilità superava il fascino di una spiaggia meravigliosa, con palme, mare, pesci colorati, temperatura sempre mite, sigari e bibitozzi vari… e soprattutto lontana migliaia e migliaia di chilometri dal lavoro.
Gli piaceva fare giornalismo in questo modo? Considerate la cura della sua opera: lo faceva con amore. Direi proprio che gli piaceva fare bene le cose che conosceva tanto bene. Ma posso anche certificare che, diciamo così, tirava giù dal cielo parecchie nobili creature, quando ci si sentiva e ci si poteva sfogare liberamente. Non per le cose in sé, anzi, come dicevo ci provava gusto fare nel modo migliore possibile il proprio lavoro. Ma, come accennavo, i rapporti con gli esseri umani l’han costretto a ingerire una discreta quantità scarti organici, a trattenersi per non mandar alcuni brutalmente al diavolo (come avrebbero meritato), a perdere tanto del suo prezioso tempo a correggere, di sua iniziativa, i danni fatti da altri (riparazioni fatte, troppo spesso, manco a dirlo, gratis, solo per non lasciar pubblicare cose brutte)…
Attivo in diversi campi, sempre col piglio del giornalista che sa il fatto suo, competente, onesto e preciso, che si trattasse di cinema di animazione, di televisione, di mostre, di fumetti, di impegno sociale ecc., lui c’era. Fu anche vicepresidente dell’Anonima Fumetti, associazione di professionisti del fumetto ben frequentata, all’epoca, da signori giornalisti, amanti della cultura pop. Nerd, ok. E il suo blog (l’uno e poi l’altro) gli consentiva di dire qualcosa in più, di parlare in leggerezza coi lettori (finché il provider gli ha consentito di accedere alla sezione commenti) con arricchimenti reciproci, di integrare le parole con video e musica e immagini e fotografie, e preziosi ricordi e dotte citazioni nascoste qua e là. Documenti d’ogni tipo, miscelati. Multimedia, va’…
Se poi ti chiedi quanti fossero i suoi lettori, in quei luoghi della Grande Rete… Eh, ci scherzavamo su (amaramente) abbastanza spesso. I nostri “4 lettori”, anzi i “4 + 4 di Nora Orlandi”, avendone 4 ciascuno. “Un par di voci nel deserto” della Grande Rete.
In realtà era effettivamente un cruccio: riversavamo così tante risorse e tempo in entità giornalistiche che poi solo poche persone frequentavano (poche dal nostro punto di vista, ovviamente, per quanto sparse ai 4 angoli del pianeta). Ma, come si sa, chi lo fa ha motivazioni “altre”, nella speranza che siano semi di cultura, di cui almeno uno o due portino frutto, e così si continua, indefessamente (o fessamente: ai posteri …).
Ora di Cartoonist globale restano solo macerie, che periodicamente esploro nuovamente cercando le distrutte immagini, o almeno alcune, per continuare a rilanciare su afNews i semi curati da Luca ancora e ancora nella Grande Rete.

Luca, però, la triste esperienza della distruzione di una grande patrimonio giornalistico e di ricerca e di pensiero l’aveva già vissuta precedentemente con CNOTW, come leggerai qui di seguito. Solo la prematura morte gli ha impedito di vedere ripetersi il disastro anche con Cartoonist globale.

“… Innanzi tutto, molte grazie a Lo Spazio Bianco per aver iniziato compiere un reportage Fumetto e critica web: l’età dei pionieri , a cura di David Padovani.
Nella prima puntata Marco Feo mi cita, ricordando quando, insieme a John Buscema, e anche con Piersandro Pallavicini (che all’epoca lavorava con noi a Totem Comic per le Edizioni Nuova Frontiera) ci siamo intrattenuti più volte a discutere di “questa cosa nuova e strana” che era il web e come usarlo ai fini della divulgazione e produzione eventuale di fumetti.
Il fatto che fossi coinvolto in questa discussione era determinato dalla presenza (timida ma consistente) di articoli, cronologie e altro, da parte del sottoscritto, in un sito che si chiamava Cartoon News on the Web, creato grazie al provider (pionieristico) Zen, legato alla produzione di impianti off-set (che impiegavamo per la rivista Totem e per Starcomìx nei primi anni Novanta). A memoria d’uomo stiamo parlando degli inizi del 1996, prima che il sottoscritto fosse investito della carica di Direttore Culturale di Lucca Comics (fine 1996), prima che con Gianfranco Goria dell’Anonima Fumetti, su richiesta del Presidente dll’Ente Max Massimino GarnierGianfranco Barsotti, portassimo nella città di Lucca il progetto di Museo del Fumetto già sviluppato a Torino, quel museo che poi è diventato il MUF (attualmente lasciato dall’amministrazione in condizioni fatiscenti).
CNOTW già esisteva, perché nelle sue pagine web erano registrate notizie su questi avvenimenti, affiancate ad altre, parallele a quante ne raccoglievo nella rubrica Telex che conducevo mensilmente sulla rivista Comic Art.
E c’erano le cronologie stilate dal collezionista Giovanni Barbi, prevalentemente legate a testate e albi anteguerra. disponibili e copiabili da chi le desiderasse. Gli scambi di dati e i “caricamenti” in rete avvenivano ancora tramite floppy disc, non so se mi spiego. Un’era remota e semidimenticata.
Come altre attività ben più recenti, sciabordate nella suburra del web, sono tutte sparite in un sordido GLOM senza lasciare traccia. Nello specifico, quando alla pur munifica Zen è convenuto chiudere i battenti trascinando tutto in un baratro degno del Vilcoyote.
Come i visitors abitudinari di Cartoonist Globale ben sanno, addirittura molti post di dieci, nove, otto e anche meno anni fa sono scomparsi parzialmente, oppure sono rimasti orfani di immagini e video. Ricordano i malinconici ruderi di quartieri bombardati dopo raid a sorpresa, magari giustificati come risposte a pretestuosi attacchi chimici o a presunti possessi di armi di distruzione: balle ideate da Servizi Segreti venduti ai Signori della Guerra. …”
Luca Boschi, Cartoonist globale, 12 aprile 2017: Cartoon News on the Web…


Qui di seguito il mio consueto rilancio (su afNews Volume 1), in questo caso del suo post del 2017 citato sopra:


12 Aprile 2017 10:35 

Cartoon News on the Web…

Questo interessante (e storico) post di Luca Boschi lo potresti aver già visto, nei social di afNews.info, dove il blog di Luca viene regolarmente e immediatamente rilanciato. Ma ci tengo a rilanciarlo ancora, qui, sulle pagine digitali e permanenti di afNews (un archivio storico che resiste ancora alla volatilità tipica dei social), per quell’elemento di nostalgia che il richiamo di Luca alle nostre esperienze per il Fumetto nel passato risveglia in me. Si va dalle origini del giornalismo fumettistico nel web (riproposto dalla bella inchiesta de Lo Spazio Bianco), a Cartoon News on the Web (CNOTW, che appariva fra i siti segnalati e consigliati con affetto nella home page d’epoca di afNews, quando l’araba fenice era in servizio con l’Anonima Fumetti), al Museo del Fumetto, fino al Giorno dei Ragazzi e l’immarcescibile Cocco Bill!

Voilà:
http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2017/04/11/fumetto/


Qui di seguito infine il suo post completo del 2017, che ti propongo grosso modo come appare disastrosamente ora nel sito de Il Sole 24ore, coi buchi delle immagini sparite… da scorrere fino in fondo:


CARTOON NEWS ON THE WEB (una memoria)

Italiano medio

Mentre un italiano medio rivolge il suo appello per iscritto al sosia biondo di Jimmy il Fenomeno, passiamo a trattare argomenti seri.

zero 055

Innanzi tutto, molte grazie a Lo Spazio Bianco per aver iniziato compiere un reportage Fumetto e critica web: l’età dei pionieri , a cura di David Padovani.
Nella prima puntata Marco Feo mi cita, ricordando quando, insieme a John Buscema, e anche con Piersandro Pallavicini (che all’epoca lavorava con noi a Totem Comic per le Edizioni Nuova Frontiera) ci siamo intrattenuti più volte a discutere di “questa cosa nuova e strana” che era il web e come usarlo ai fini della divulgazione e produzione eventuale di fumetti.

Il fatto che fossi coinvolto in questa discussione era determinato dalla presenza (timida ma consistente) di articoli, cronologie e altro, da parte del sottoscritto, in un sito che si chiamava Cartoon News on the Web, creato grazie al provider (pionieristico) Zen, legato alla produzione di impianti off-set (che impiegavamo per la rivista Totem e per Starcomìx nei primi anni Novanta). A memoria d’uomo stiamo parlando degli inizi del 1996, prima che il sottoscritto fosse investito della carica di Direttore Culturale di Lucca Comics (fine 1996), prima che con Gianfranco Goria dell’Anonima Fumetti, su richiesta del Presidente dll’Ente Max Massimino GarnierGianfranco Barsotti, portassimo nella città di Lucca il progetto di Museo del Fumetto già sviluppato a Torino, quel museo che poi è diventato il MUF (attualmente lasciato dall’amministrazione in condizioni fatiscenti).

CNOTW già esisteva, perché nelle sue pagine web erano registrate notizie su questi avvenimenti, affiancate ad altre, parallele a quante ne raccoglievo nella rubrica Telex che conducevo mensilmente sulla rivista Comic Art.
E c’erano le cronologie stilate dal collezionista Giovanni Barbi, prevalentemente legate a testate e albi anteguerra. disponibili e copiabili da chi le desiderasse. Gli scambi di dati e i “caricamenti” in rete avvenivano ancora tramite floppy disc, non so se mi spiego. Un’era remota e semidimenticata.
Come altre attività ben più recenti, sciabordate nella suburra del web, sono tutte sparite in un sordido GLOM senza lasciare traccia. Nello specifico, quando alla pur munifica Zen è convenuto chiudere i battenti trascinando tutto in un baratro degno del Vilcoyote.

Come i visitors abitudinari di Cartoonist Globale ben sanno, addirittura molti post di dieci, nove, otto e anche meno anni fa sono scomparsi parzialmente, oppure sono rimasti orfani di immagini e video. Ricordano i malinconici ruderi di quartieri bombardati dopo raid a sorpresa, magari giustificati come risposte a pretestuosi attacchi chimici o a presunti possessi di armi di distruzione: balle ideate da Servizi Segreti venduti ai Signori della Guerra.
Per fare una similitudine.

TEXMAGNUS

Insomma, il web si conferma una sabbia mobile gelatinosa dove quel che or’appare non è quel che davvero fu, nemmeno nel web stesso.
Oppure sì, non ci sono certezze solide in questo flusso di volatilità.
Di Cartoon News on the Web cosa resta, più di vent’anni dopo? Solo le tracce cartacee in cui veniva citato, su riviste specializzate, in qualche libro (quasi di sicuro nel mio remoto Frigo valvole e balloons (Edizioni Theoria), scritto fra il 1995 e il 1996, anni in cui questo sito era già attivo e consultabile. Era assolutamente racchio e con una grafica paragonabile a quella di libri di un certo editore che non cito per pietà, questo è poco ma sicuro.
Ma vi fu.
E meno male che lo testimonia almeno la carta, che il sottoscritto continua alla grande a prediligere: webby volant, booksa manent.

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GIORNORAGAZZI62-035

E nei prossimi giorni parliamo invece della storica testata Il Giorno dei ragazzi, dedicata ai lettori più giovani e che per 12 anni è uscita in omaggio, ogni giovedì, allegata al quotidiano Il Giorno, proponendo le avventure del cowboy Cocco Bill, dell’eroe dello spazio Dan Dare e di tanti altri personaggi unitamente ad articoli e approfondimenti.

Giorno-dei-ragazzi.

Il milanese WOW Spazio Fumetto (Viale Campania 12) propone una mostra a ingresso libero che dal 29 aprile al 21 maggio, dove espone i numeri e le pagine più significative di un percorso editoriale che ha letteralmente cambiato la storia dell’editoria per ragazzi.

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Grazie ai materiali provenienti dall’archivio della Fondazione Franco Fossati, tra cui lo storico numero 1 e i paginoni a grande formato disegnati da Benito Jacovitti, il visitatore può entrare nel dettaglio della storia editoriale della testata, capire come veniva preparata in redazione e approfondire alcune tematiche grazie a focus dedicati ai due personaggi più rappresentativi: COCCO BILL, lo strampalato cowboy di Benito Jacovitti, e DAN DARE, il pilota spaziale di Frank Hampson.

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zero 055

Come già anticipato sopra, secondo questo medico quello del fascismo (antico e contemporaneo, declinato nelle più diverse forme ed espressioni) dipenderebbe da un virus che attacca i neuroni.
Purtroppo, diversamente da quanto riportato in questo sito di fumetti spagnolo, dal quale ho ricavato, su indicazione dei Sebastiano, questo dolente estratto, come ben sappiamo non è stato possibile stradicare il virus del fascismo, che ancora produce molte malattie mentali, entro la fine dello scorso secolo.

Oh, beh, intendiamoci: questa ultima spigolatura è completamente indipendente dai pionieri del web, non si abbia a confondercisisivisi!

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