afNews 3 Luglio 2023 08:00

Tintin: nome, cognome, suono?

Se dici “Tintin” (pronuncia [tɛ̃ˈtɛ̃]), viene in mente il giovane avventuroso giornalista belga, pronto a schierarsi in difesa del debole di turno. Ma che cos’è “Tintin”? Un nome? Un cognome? Un suono?

E’ tutto ciò, in effetti.

Come nome è attestato in opere letterarie, di molto precedenti al fumetto che lo ha reso noto nel mondo, e l’uso stesso del nome è piuttosto antico, naturalmente precedente anche alle citate opere letterarie. E’ anche un diminutivo di nomi come Martin, Corentin, Augustin… Per la cronaca, anche la famosa attivista svedese ce l’ha come secondo nome: Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg.

Come cognome è abbastanza diffuso: basta fare una veloce ricerca in rete, per trovarlo. Eccone un esempio: https://it.geneanet.org/genealogia/tintin/TINTIN. Per cui una persona potrebbe tranquillamente chiamarsi Tintin Tintin.

Come suono è di per sé evidente. Nella francofonia si lega al tintinnio, per dire, un piccolo rumore quindi, e per estensione indica anche una cosina insignificante, o addirittura un “niente”.

Normale che sia stato usato più volte, in particolare in racconti per bambini, per la sua sonorità e il raddoppiamento. Lo stesso Hergé, prima di creare Tintin, aveva posto le basi del suo (inaspettato) futuro fumettistico col suo precedente personaggio, Totor. Anche qui il raddoppiamento e la sonorità da bambini (mamma, papà, cacca, pipì…). E anche in questo caso può essere usato come diminutivo, per Victor, per esempio.

Ma nel caso del nostro giovane reporter, è nome o cognome? O tutt’e due?
I suoi amici, coi quali si chiamano spesso per cognome, e comunque sempre in modo molto rispettoso (nei fumetti di solito non si danno del “tu”, per intenderci, nonostante la lunga frequentazione amicale), non possono fare altro che chiamarlo Tintin.
Hergé, si sa, non aveva la più pallida idea che quel personaggino, immaginato transitorio quanto il precedente, sarebbe diventato una star internazionale, e non si è curato di chiarire la questione nome-cognome e nemmeno famiglia, se è per questo. E’ diventato così, passo dopo passo, un personaggio iconico, per certi versi astratto e  generale e, storia dopo storia, ha finito per tenersi quell’unico identificativo, senza che noi si sia potuto sapere se fosse un diminutivo, un soprannome, un nome, un cognome, un nome e cognome, o un marchio come “Babbo Natale”. La posta che gli arriva è indirizzata al signor Tintin e tanti saluti.
In fondo anche il suo cane si chiama solo Milou, da pronunciare Milù (e anche su questo nome ci sarebbe da raccontare qualcosa, magari un’altra volta). E non fare lo spiritoso: “Tintin si chiama come un cane! Ahahah!” perché anche Indiana Jones (pur avendo un cognome) si chiama come un cane, ma nessuno prende in giro l’eroe!

Se cerchi in rete troverai, nella Wikipedia francese, diverse altre informazioni, fra le quali quelle su “un personaggio di un’opera di René-Marcel de Nizerolles (pseudonimo di Marcel Priollet), Justin Blanchard, soprannominato Tintin, il piccolo parigino. Questo Tintin aveva una sorellina di nome Yvonne ed era affiancato da uno scienziato e da un capitano. Creato tra il 1911 e il 1913, questo giovane personaggio andò sulla Luna e visitò altri pianeti in Les Aventuriers du ciel e Les Aventuriers du ciel e Les Voyages Aeriels d’un petit Parisien dans le monde“. Nel secolo ancora precedente ci sono le storie di Tintin-Lutin di Rabier e Isly: anche in questo caso un nome dalle sonorità comode per i bambini, anche se in effetti sappiamo trattarsi del diminutivo di Martin, giusto per renderlo più sbarazzino.

Insomma, Tintin (il nostro) non ha l’esclusiva del proprio nome, anche se è il più famoso di tutti.

Sempre in rete, scoprirai anche altro sull’uso del termine “tintin”: fare tintin, far rumore, fare niente, un niente, niente e il suo rapporto col tintinnare: https://fr.wiktionary.org/wiki/tintinhttps://fr.wiktionary.org/wiki/faire_tintin.

Come al solito ci sarebbe parecchio altro da diro, ma ora divertiti a esplorare in prima persona! E condividi. E’ cosa bella e buona (e abbiamo tanto bisogno tutti, di bellezza e bontà).

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Tintin accoglie Gianfranco Goria a Bruxelles – foto Gianfranco Goria

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