afNews 7 Giugno 2024 10:00

Cinemambiente Torino 2024: il programma di venerdì

Le proiezioni di venerdì 7 giugno al Festival Cinemambiente di Torino si avviano nel pomeriggio, con la sezione non competitiva Made in Italy che propone diversi titoli. Il primo è Food for Profit (Cinema Massimo – Sala Cabiria, ore 16:00), di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, il coraggioso film campione di incassi che ha mostrato al grande pubblico gli orrori e le ricadute ambientali e sociali dell’industria della carne in Europa.

Sempre nel pomeriggio, la sezione presenta in successione (Cinema Massimo – Sala Soldati, dalle ore 17:00) una serie di film dedicati ai progetti in favore dell’ambiente che si moltiplicano sul territorio nazionale.

Il cortometraggio Ascoltando la corrente è stato realizzato da un gruppo di giovani della Città Metropolitana di Torino nell’ambito del progetto “CIAK! Sì, parteciPO”, ideato da Elena Comino e Laura Dominici del Politecnico di Torino con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo. Il film è il risultato di quattro mesi di laboratori e di incontri nei quali i giovani si sono interrogati sull’importanza del Po e della tutela dell’ecosistema fluviale in ambito urbano.

Cambiamenti in quota, di Alessandro Beltrame, racconta i tre progetti attivi dal Nord al Sud Italia con cui il CAI – Club Alpino Italiano – in collaborazione con enti, aziende sanitarie, associazioni – promuove la montagnaterapia, ovvero la frequentazione della montagna a scopo riabilitativo- terapeutico, per affrontare disagi mentali, dipendenze, disabilità fisiche e cognitive e malattie specifiche.

Energie in movimento. Gagliano Aterno, paese futuro, di Beatrice Corti, nasce dalla collaborazione e dal contributo di Fondazione Cariplo e l’associazione Chiamale Storie, con il supporto e il coordinamento scientifico di

Filippo Barbera, sociologo dell’economia, e l’associazione MIM – Montagne In Movimento. Protagonista del cortometraggio è Gagliano Aterno, un comune italiano con 250 abitanti, situato nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo, e appartenente alla comunità montana Sirentina. Il paese è stato uno dei pionieri nell’avviare un processo di costruzione di una Comunità Energetica, che si è rivelata in grado di invertire la tendenza locale allo spopolamento e al declino economico.

L’invasione della plastica nei mari, che sta creando nuovi ecosistemi, è al centro del film SeaPaCS – Participatory Citizen Science against Marine Pollution, di Federico Fornaro e Giuseppe Lupinacci. Il cortometraggio racconta le difficoltà, le scoperte e i risultati del progetto europeo SeaPaCS, realizzato ad Anzio, che ha coinvolto cooperative di pescatori, migranti, studenti, associazioni, sub, artisti, imprenditori e amministrazione locale in un processo partecipativo della cittadinanza guidato da scienziati sociali e della natura. Un esempio positivo di tutela degli ecosistemi marini arriva, poi, da The Good Story, di Francesco Cabras e Alberto Molinari, che presenta gli straordinari risultati ottenuti a Fossa di Pomo, una delle aree più sovrasfruttate del Mediterraneo, attraverso l’istituzione della prima Fisheries Restricted Area (FRA) dell’Adriatico, in grado, in pochi anni, di restituire un futuro a specie ittiche sull’orlo del collasso.

Le proiezioni saranno seguite da un incontro con i ragazzi partecipanti al progetto CIAK! Sì, parteciPO, registi di Ascoltando la corrente, con i responsabili del CAI – Club Alpino Italiano dei progetti di montagnaterapia per Cambiamenti in quota, con Beatrice Corti, regista di Energie in movimento. Gagliano Aterno, paese futuro, con i ricercatori del progetto SeaPaCS per SeaPaCS – Participatory Citizen Science against Marine Pollution, con Alberto Molinari, regista di The Good Story.

Ancora nel pomeriggio, vengono presentati altri quattro titoli della sezione Concorso cortometraggi (Cinema Massimo – Sala Cabiria, ore 17:30).

The Closing of a Refinery, di Vasco Monteiro, sperimenta il connubio tra temi ambientali e IA. Incapace di capire perché, a fronte della crisi climatica, la chiusura della più grande raffineria del Nord del Portogallo non sia stata accolta favorevolmente dalla popolazione, il regista chiede lumi a ChatGPT: il risultato è una spiazzante e ironica riflessione sulla sostenibilità, la transizione ecologica e il destino dell’umanità.

Refugia, Where Life Will Persist è il più recente lavoro della regista franco-statunitense Anne de Carbuccia, ospite al Festival lo scorso anno con il suo lungometraggio d’esordio. Opera di docufiction, il suo nuovo cortometraggio è girato in Giappone, nella mistica e leggendaria isola di Yakushima, dove le foreste millenarie, le cascate impetuose, la flora e la fauna uniche infondono il senso di rassicurazione di un rifugio ancestrale e dove la regista incontra le persone che curano e proteggono questo santuario della natura e le sue preziose forme di vita.

3MWh, di Marie-Magdalena Kochová, è una riflessione esistenziale sulla decrescita e sul nostro posto nel mondo, in cui il protagonista, lavoratore di una centrale nucleare ossessionato dai numeri, dopo aver fissato il limite massimo di consumo di energia necessario ogni giorno alla vita di un uomo, adesso deve decidere che cosa fare del suo surplus accumulato.

Frontier Town, di Tom e Theo Tennant, è girato a Fairbourne, quieta località balneare del Galles, costruita appena sopra al livello del mare – in continuo innalzamento per la crisi climatica – e protetta da un sistema anti-inondazioni vetusto, che il governo locale non intende manutenere oltre il 2054. La cittadina è quindi condannata ufficialmente allo smantellamento. Il film dà voce alle angosce e ai timori degli abitanti, che, sospesi nell’incertezza del futuro, sono destinati a essere i primi rifugiati climatici del Regno Unito.

Le proiezioni saranno seguite da un incontro con Anne de Carbuccia regista di Refugia, Where Life Will Persit.

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In prima serata l’Aula del Tempio della Mole Antonelliana farà da affascinante cornice al viaggio altrettanto affascinante con cui il film Fungi: Web of Life (ore 19:30), diretto da Joseph Nizeti e Gisela Kufmann, ci porta in un regno a parte, in larga misura ancora tutto da scoprire. Né vegetali, né animali, i funghi, connessi in una vasta rete nascosta che ha modellato la vita sulla Terra, hanno attirato in tempi recenti la crescente attenzione di studiosi e ricercatori per le loro potenzialità nel risolvere alcuni dei più urgenti problemi della nostra epoca. Accompagnato dall’avvincente voce narrante di Björk, il film si addentra, dalle foreste pluviali della Tasmania alle pianure dello Yunnan, tra le incredibili varietà e proprietà di questi organismi, al seguito di un esperto d’eccezione, il biologo Merlin Sheldrake, autore del bestseller internazionale L’ordine nascosto. In simbiosi con immagini al microscopio in grado di cogliere dettagli mai visti e stupefacenti riprese time lapse, il suo racconto ci svela i segreti di una delle più antiche forme di vita del Pianeta e i tanti modi in cui oggi i funghi possono aiutarci: nutrendoci, curandoci e persino ‒ attraverso la digestione della plastica ‒ riparando i danni del nostro disastro ambientale.

La proiezione sarà seguita da un ecotalk, organizzato nell’ambito del “Fascination of Plants Day” (FoPD 2024), la serie di iniziative, in prosecuzione fino a novembre, dirette ad avvicinare il grande pubblico all’affascinante mondo delle scienze vegetali, coordinate dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) dell’Università degli Studi di Torino e dall’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR. All’incontro, dedicato ad approfondire il ruolo dei funghi e le loro interazioni con le piante, interverranno Mariangela Girlanda, esperta ecologa vegetale e micologa dell’Università di Torino, e Vincenzo Guarnieri, biochimico e divulgatore scientifico.

Sempre in serata vengono presentati in successione due titoli del Concorso lungometraggi. Los últimos (Cinema Massimo – Sala Cabiria, ore 19:30), di Sebastián Peña Escobar, è un film “on the road” con un’originale coppia protagonista: il caustico entomologo tedesco Ulf Drechsel e l’arguto ornitologo paraguaiano Jota Escobar. Scortati dal regista, i due intraprendono un viaggio in auto nella zona paraguaiana del Gran Chaco, la più grande regione verde americana dopo la foresta amazzonica, il cui ecosistema è minacciato dall’incessante deforestazione e dai continui incendi dolosi appiccati dagli allevatori di bestiame. Dallo scorrere del paesaggio scaturisce un dialogo con i due esperti in cui le osservazioni naturalistiche si mescolano con quelle antropologiche e filosofiche sulla natura del comportamento umano, la realtà del cambiamento climatico e il futuro della nostra specie. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.

Rhino Man (Cinema Massimo – Sala Cabiria, ore 21:30), di John Jurko II, Matt Lindenberg e Daniel Roberts, storia vera di eroi moderni, è dedicato a quegli uomini coraggiosi impegnati ogni giorno in Sudafrica, a rischio della vita, contro la caccia di frodo che rischia di portare all’estinzione i rinoceronti. Protagonista del film è Anton Mzimba, capo ranger della Riserva di Timbavati ucciso nel 2022 dai bracconieri. Anche per il cordoglio espresso pubblicamente dal principe William, la sua morte ha riacceso l’attenzione internazionale sul commercio illegale dei corni di rinoceronte, valutati al mercato nero più della cocaina, e su coloro che, oggi, sacrificano la propria vita per salvare una specie. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.

Anche per la sezione Made in Italy vengono presentati in serata due film in successione. Il primo è ArmandoCeste2024 (Cinema Massimo – Sala Soldati, ore 19:30), diretto da Alberto Ruffino. Concepito come un trittico in split screen, il documentario ripropone i materiali girati e montati tra il 1996 e il 2008 da Armando Ceste ed è, insieme, un omaggio al regista torinese e un’occasione per riflettere sul modo in cui scelte politiche e cambiamenti socio-culturali – come la confisca dei beni e dei terreni alla mafia, la crisi della FIAT, le lotte e le proteste dal basso – siano in grado di modificare e trasformare il territorio. La proiezione, organizzata in collaborazione con Archivissima – Il Festival e La Notte degli Archivi, sarà seguita da un incontro con il regista.

Il secondo titolo è Il ricercatore. Perché ho perso il lavoro per 5 tonnellate di CO2 (Cinema Massimo – Sala Soldati, ore 21:00), con cui il regista Paolo Casalis porta sullo schermo la storia vera di Gianluca Grimalda, ricercatore universitario in Germania, primo lavoratore al mondo licenziato per essersi rifiutato di prendere l’aereo per motivi ambientali. Presentato in anteprima al Festival, il film, girato dallo stesso protagonista sotto la guida a distanza del regista, racconta l’avventura di Grimalda in Papua Nuova Guinea, luogo della sua ricerca, raggiunto in 40 giorni di viaggio via terra, fino all’epilogo che ha fatto scalpore sui media di tutto il mondo: l’intimazione del suo istituto di tornare entro cinque giorni (cioè, implicitamente, di prendere un aereo) e il conseguente rifiuto, atto di disobbedienza civile in nome dell’ambiente che è costato al ricercatore il posto e la carriera. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e il protagonista.

GLI INCONTRI. Tre gli appuntamenti della giornata dedicati agli approfondimenti. Organizzata in collaborazione con il Premio Fasolo, la tavola rotonda dal titolo Parole e immagini: percorsi di divulgazione scientifica (ore 10:00, Il Circolo dei lettori) esplora i modi, i tempi e gli strumenti con cui chi fa ricerca risponde all’esigenza, sempre più diffusa in questi anni pervasi dalla comunicazione multimediale, di raccontarsi e rendere pubblico il proprio lavoro. L’incontro lascerà la parola ai protagonisti, dando spazio alle storie di ricercatori che si sono avvicinati alla comunicazione della scienza e ai diversi canali che possono veicolarla: il filmato, il libro, il podcast. Al dibattito interverranno Francesca Turco, chimica e ideatrice del podcast “Molecole in Scatola”, Stefano Fenoglio, zoologo e autore del libro “Uomini e fiumi: storia di un’amicizia finita male”, Veronica Orazi, docente di Letteratura spagnola e vice-coordinatrice del dottorato “Digital Humanities”, Livio Favaro, etologo e ideatore del progetto di crowdfunding “Salviamo il pinguino africano”, Alessandro Perissinotto, docente di storytelling e scrittore, Luca Pezzini, esperto di storytelling in ambito ambientale, Enrico Cerasuolo, regista e sceneggiatore. Introduce e modera il dibattito Giulia Alice Fornaro, redattrice di FRidA. Nel corso dell’incontro saranno presentati i video vincitori del premio “Aldo Fasolo” per la divulgazione scientifica in neuroscienze, promosso dal Dottorato in Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con l’Associazione InToBrain, e dedicato a giovani ricercatori e ricercatrici in ambito nazionale.

Il secondo appuntamento è con l’ecotalk Biodiversità e conservazione del wildlife (Cinema Massimo – Sala Soldati, ore 15:30), dedicato alla conservazione della flora e della fauna selvatica in Africa raccontata da chi opera direttamente sul campo. L’incontro è, infatti, frutto della collaborazione con il Global Conservation Corps (GCC), organizzazione no-profit nata nel 2014 con l’obiettivo di preservare la fauna selvatica attraverso l’educazione, lo sviluppo e la formazione di professionisti nell’ambito della conservazione, e con Nzatu Food Group, impact company nata in Zambia, che promuove modelli di agricoltura rigenerativa in grado di produrre cibo sostenibile preservando habitat e risorse naturali. Nel corso dell’incontro verranno esaminati i riflessi concreti dell’attività dei due enti; in particolare, del programma formativo Future Rangers, promosso da GCC nella Riserva di Timbavati, adiacente al Parco nazionale Kruger e diretto soprattutto a contrastare il bracconaggio, che offre agli abitanti strumenti di conoscenza e preservazione dell’habitat circostante e opportunità di lavoro, e dell’attività di Nzatu Food Group come promotore di progetti di conservazione del wildlife, di economia sostenibile, che coinvolgono migliaia di comunità locali, e di agroforestazione diretta a mitigare i cambiamenti climatici. Intervengono Davide Bomben, esperto d’Africa e wildlife e trainer di teams di rangers, Andrea Chiesi, conservazionista e presidente di Nzatu Food Group, Marco Gualtieri, fondatore e presidente di SeedsCChips, John Jurko, direttore creativo GCC e regista del film Rhino Man, Michele Sofisti, CEO GCC e co-fondatore di Nzatu Food Group; modera Giacomo Talignani, giornalista.

Nel secondo pomeriggio, l’appuntamento è con il panel dal titolo Città dove vivere meglio (Il Circolo dei lettori, ore 17:30), dedicato a possibili, nuovi centri abitati non difficili da immaginare – più verdi, più accoglienti, più vivibili, più sani – ma difficili da realizzare senza interventi strutturali e coraggiosi in grado di incidere in maniera sistematica sugli assetti urbani consolidati negli ultimi 70 anni e fortemente basati sulla centralità dell’auto. Alla luce degli esempi di transizione ecologica urbana rintracciabili in molte città che in Europa e nel mondo hanno avviato un processo di ripensamento della propria struttura urbanistica, si confronteranno sul tema, attuale e molto dibattuto, Luca Caneparo, docente di Tecnologia dell’architettura al Politecnico di Torino, Elisa Campra, architetta del paesaggio, Andrea Burzacchini, esperto di mobilità sostenibile, Davide Mazzocco, giornalista e scrittore, e Roberto Mezzalama, esperto ambientale. Modera Silvana Dalmazzone, docente di Economia dell’ambiente ed Economia del cambiamento climatico all’Università di Torino.

Circolo dei lettori – ore 10.00

Parole e immagini: percorsi di divulgazione scientifica

Le ricercatrici e i ricercatori degli anni Venti di questo secolo, pervaso dalla comunicazione multimediale, sono sempre più direttamente o indirettamente chiamati a raccontarsi e a rendere pubblico, nel senso più ampio del termine, il proprio lavoro di ricerca. Ma con quali modalità e con quali mezzi dipende da un insieme di fattori che riguardano le inclinazioni personali, il settore scientifico e le stesse politiche accademiche.

Questo appuntamento, nato dalla collaborazione con CinemAmbiente nel 2022, è dedicato nella presente edizione a storie di ricercatrici e ricercatori che si sono avvicinate/i alla comunicazione della scienza e a diversi canali che possono veicolarla: il filmato, il libro, il podcast. In tale cornice, saranno presentati i video vincitori del Premio Aldo Fasolo per la divulgazione scientifica in Neuroscienze, promosso dal Dottorato in Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con l’Associazione InToBrain, e dedicato a ricercatrici e ricercatori in ambito nazionale.

Seguirà una tavola rotonda con i membri della giuria del premio, con le/i premiate/i e con le/i loro colleghe/i più esperte/i che hanno dedicato e dedicano una parte significativa della loro attività alla divulgazione scientifica.

Il dibattito sarà introdotto e moderato da Giulia Alice Fornaro della Redazione di Frida (Area Valorizzazione Ricerca e Impatto e Public Engagement dell’Università di Torino), un laboratorio di comunicazione che promuove la partecipazione sui temi della ricerca scientifica e umanistica.

Saluti di Giulia Anastasia Carluccio, prorettrice dell’Università di Torino, di Andrea Calvo, coordinatore del Dottorato in Neuroscienze dell’Università di Torino, del Comitato scientifico premio Aldo Fasolo (Silvia De Marchis, Francesco Ferrini e Ilaria Gabbatore), di Lia Furxhi, direttrice di CinemAmbiente, e della Fondazione Compagnia San Paolo.

Intervengono

Francesca Turco, chimica e ideatrice del podcast Molecole in Scatola

Stefano Fenoglio, zoologo e autore del libro Uomini e fiumi: storia di un’amicizia finita male Veronica Orazi, professoressa di Letteratura Spagnola e vice-coordinatrice del dottorato Digital Humanities

Livio Favaro, etologo e ideatore del progetto di crowdfunding Salviamo il Pinguino Africano

Alessandro Perissinotto, docente di storytelling e scrittore Luca Pezzini, esperto di storytelling in ambito ambientale

Enrico Cerasuolo, regista e sceneggiatore di documentari, presidente di Zenit Arti Audiovisive

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 15.30 Biodiversità e conservazione del wildlife

La conservazione della flora e fauna selvatica in Africa, raccontata da chi opera direttamente sul campo. Il Global Conservation Corps (GCC) è un’organizzazione no-profit che nasce nel 2014 con l’obiettivo di preservare la fauna selvatica attraverso l’educazione, lo sviluppo e la formazione di professionisti nell’ambito della conservazione. Il suo lavoro, volto soprattutto a contrastare il bracconaggio, si concentra nella Riserva di Timbavati, adiacente al Parco nazionale Kruger, in Sudafrica. Il programma Future Rangers prevede un lungo percorso educativo a partire dalla prima età scolare fino a quella adulta, offrendo alle comunità locali strumenti di conoscenza e consapevolezza sull’habitat che le circonda e nuove opportunità di lavoro a beneficio di una reale crescita economica che non fa ricorso ad attività illegali.

Il Nzatu Food Group nasce in Zambia ed è un modello di agricoltura rigenerativa che lavora per produrre cibo sostenibile senza interferire con le risorse naturali e preservando l’habitat della fauna selvatica. La sua attività, frutto anche di una collaborazione con GCC e altre organizzazioni, oltre ad avere lo scopo di mitigare il cambiamento climatico con progetti di agroforesteria, ha un impatto sociale ed economico significativo sulle numerose comunità locali.

Intervengono

Davide Bomben, esperto d’Africa e wildlife e trainer di teams di rangers Andrea Chiesi, conservazionista e presidente di Nzatu Food Group Marco Gualtieri, fondatore e presidente di SeedsCChips

John Jurko, direttore creativo GCC e regista del film Rhino Man

Michele Sofisti, CEO GCC e co-fondatore di Nzatu Food Group

Modera

Giacomo Talignani, giornalista

Cinema Massimo – Sala Cabiria – 16.00

Made in Italy

Food for Profit di Giulia Innocenzi, Pablo D’Ambrosi (Italia 2024, 86’)

Le conseguenze degli allevamenti intensivi sono catastrofiche e non si può più nascondere la verità. Allo sfruttamento e ai crudeli maltrattamenti del bestiame si aggiungono, infatti, l’inquinamento delle acque, la speculazione sui migranti, la perdita di biodiversità, l’antibiotico resistenza e molto altro. Il film è un viaggio illuminante e scioccante attraverso l’Europa, che mostra l’orrore di questi allevamenti e la connivente protezione politica. Allevatori, multinazionali e politici sono messi a confronto, mentre la squadra investigativa riesce a svelare che cosa si cela dietro le eccellenze della produzione di carne e formaggio. Immagini e testimonianze toccanti che non lasciano indifferenti e invitano a riflettere in modo critico sulle proprie scelte alimentari, a considerare l’importanza di un sistema alimentare più sano, equo e sostenibile per tutti.

Giulia Innocenzi è una giornalista nota per le sue indagini sugli allevamenti intensivi, come le inchieste su Fileni e Prosciutto di Parma o sull’allevamento-grattacielo di maiali in Cina, tutte trasmesse da Report (Rai3) e rilanciate dalla stampa internazionale. Nel 2017 pubblica per Rizzoli Tritacarne, sui retroscena dell’industria della carne e del formaggio.

Pablo D’Ambrosi dal 2008 si dedica a documentari musicali per artisti quali Rolling Stones, Paul McCartney, The Clash, Adele. Parallelamente opera in ambito investigativo, collaborando alle inchieste di BBC Panorama come la serie This World, iniziata nel 2004 e vincitrice del Prix Europa come miglior documentario di attualità.

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 17.00

Made in Italy

Ascoltando la corrente di Partecipanti al progetto “Ciak! Sì, parteciPO”(Italia 2024, 16’)

Una giovane ricercatrice universitaria, rientrata a Torino per completare il suo dottorato sui cambiamenti climatici, inserisce il fiume Po nei suoi studi. Ma per capirne la vera essenza, quanto sono sufficienti numeri, grafici e previsioni piuttosto che l’ascolto di ciò che la corrente e le sue acque hanno davvero da dirci, anche in rapporto ai cittadini che lo abitano? Una lunga passeggiata lungo le rive del fiume, permetterà alla ragazza di entrare in contatto con una realtà a lei sconosciuta, di riflettere e osservare il paesaggio naturale e urbano che la circonda in modo nuovo, verso una maggiore consapevolezza.

Il cortometraggio è stato scritto e realizzato con metodo partecipativo da un gruppo di giovani della Città Metropolitana di Torino nell’ambito del progetto “CIAK! Sì, parteciPO”, ideato da Elena Comino e Laura Dominici del Politecnico di Torino con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo. Il lavoro è il risultato di quattro mesi di laboratori e workshop condotti dalla regista e videomaker Silvia Pesce.

SeaPaCS di Federico Fornaro, Giuseppe Lupinacci (Italia 2024, 10’)

L’invasione della plastica nei mari sta creando nuovi ecosistemi. Il film racconta le difficoltà, le scoperte e i risultati del Progetto europeo SeaPaCS, supportato da EU Horizon IMPETUS4CS e coordinato da Chiara Certomà (Università di Torino e La Sapienza di Roma), Federico Fornaro (Lega Navale Italiana Anzio/Raw-News) e Luisa Galgani (GEOMAR Helmholtz Centro per la ricerca Oceanica Kiel/Università di Siena). Realizzato ad Anzio, il progetto ha coinvolto cooperative di pescatori, migranti, studenti, associazioni, sub, artisti, imprenditori e amministrazione locale in un processo partecipativo della cittadinanza guidato da scienziati sociali e naturali.

Federico Fornaro è regista, fotoreporter e produttore, già cameraman e redattore presso Aljazeera English News Channel. A lungo lavora in aree remote e di conflitto, occupandosi anche di crisi climatica. Fonda e dirige la società di produzione Raw-News (Regno Unito/Italia), con cui realizza documentari e programmi televisivi internazionali sull’attualità.

Giuseppe Lupinacci sin da giovanissimo coltiva la sua passione per la fotografia e il mare. Si imbarca come marinaio e poi come skipper, viaggiando nei luoghi più remoti. Dal 2013 unisce l’attività di freelance acquatico e subacqueo a quella di fotografo. I suoi scatti vengono esposti anche all’estero e raccolti in varie pubblicazioni. Partecipa a diversi progetti ambientali internazionali.

Energie in movimento. Gagliano Aterno, paese futuro di Beatrice Corti (Italia 2023, 30’)

La storia di Gagliano Aterno, uno dei sedici comuni compresi nella Comunità montana Sirentina situata nella provincia dell’Aquila, che dagli anni Sessanta si è via via svuotato fino a perdere l’80% circa della popolazione. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando e grazie ad una serie di progetti incentrati sulla sostenibilità promossi dal nuovo sindaco Luca Santilli, con il sostegno e l’intraprendenza di coloro che negli anni hanno deciso di rimanere, la rotta si è invertita. Il piccolo borgo di 250 abitanti si è trasformato oggi in Comunità Energetica Rinnovabile, un esempio virtuoso di innovazione sociale ed economica, raccontato in prima persona dai suoi protagonisti.

Beatrice Corti, dopo la laurea in Psicologia, si diploma in Montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Già direttrice creativa e coordinatrice di produzione presso Terzo Tempo Film, oggi collabora con 3D Produzioni. Tra i vari film ricordiamo L’occhio sull’arte. Storia di Aurelio Amendola (2015), realizzato in veste di regista, e Picasso: un ribelle a Parigi Storia di una vita e di un museo (2023), regia di Simona Masi, per il quale cura il montaggio.

Cambiamenti in quota di Alessandro Beltrame (Italia 2023, 22’)

Grazie alla pratica della Montagnaterapia promossa dal CAI, il paesaggio alpino diviene un luogo di accoglienza e di cura per un’esperienza terapeutico-riabilitativa e socio-educativa, finalizzata alla prevenzione e alla riabilitazione di differenti problematiche, patologie o disabilità. Le attività di alpinisti e operatori socio-sanitari si uniscono per accompagnare i partecipanti in un percorso che è molto di più di un semplice cammino in quota. Le testimonianze raccolte nel documentario svelano emozioni, piccole grandi conquiste sul piano della relazione, dello scambio, della solidarietà e del benessere, dimostrando l’enorme potenziale trasformativo che la montagna ci offre.

Alessandro Beltrame è regista, fondatore e titolare dello studio di produzione AGB. Appassionato di attività outdoor, ha al suo attivo oltre trecento produzioni, per conto di enti, televisioni nazionali ed internazionali quali “National Geographic”, BBC, Discovery Channel Asia, RAI, Mediaset. Cura progetti di comunicazione visiva e valorizzazione del territorio per Regione Liguria, Regione Piemonte e Regione Sardegna. Collabora con enti di ricerca ministeriali come Enea, CNR, PNRA.

The Good Story di Francesco Cabras, Alberto Molinari (Italia/Croazia 2023, 20’)

Fossa di Pomo, ad oltre 40 miglia dalle coste abruzzesi e a ridosso delle acque territoriali croate. Uno degli habitat più importanti per alcuni stock demersali del Mare Adriatico, i cui fondali racchiudono molti ecosistemi marini vulnerabili, tuttavia sottoposto a pesca intensiva. Nel 2017, dietro forte spinta di MedReAct e dell’Adriatic Recovery Project, ne viene vietato lo sfruttamento, prima con decreto ministeriale e successivamente attraverso la sua trasformazione in una Zona di Restrizionetutela. Dopo soli due anni, il monitoraggio dell’area rivela risultati straordinari: è questa l’avvincente storia di un gruppo di ricercatori, attivisti e pescatori a difesa dell’Adriatico.

Francesco Cabras e Alberto Molinari sono registi, autori, produttori e direttori della fotografia. Nel 1999 fondano la società di produzione Ganga. Realizzano, in Italia e all’estero, un centinaio di lavori tra documentari, programmi televisivi, videoclip, opere d’arte visiva e spot pubblicitari, ottenendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

Le proiezioni saranno seguite da un incontro con i ragazzi partecipanti al progetto CIAK! Sì, parteciPO, registi di Ascoltando la corrente, con i responsabili del CAI – Club Alpino Italiano dei progetti di montagnaterapia per Cambiamenti in quota, con Beatrice Corti, regista di Energie in movimento. Gagliano Aterno, paese futuro, con i ricercatori del progetto SeaPaCS per SeaPaCS

– Participatory Citizen Science against Marine Pollution, con Alberto Molinari, regista di The Good Story. 

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 17.30

Concorso cortometraggi

The Closing of a Refinery di Vasco Monteiro (Portogallo 2023, 16’)

La chiusura della più grande raffineria di petrolio del Portogallo settentrionale non è stata accolta favorevolmente dalla popolazione. Deluso dalle sue ricerche nel cogliere le cause di tale resistenza e nel valutare l’impatto effettivo dello smantellamento di quell’impianto sull’attuale crisi climatica, il regista si rivolge a ChatGPT. Dalla conversazione con questo strumento tecnologico di elaborazione del linguaggio naturale, una sconclusionata, quanto singolare, riflessione sui grandi temi della sostenibilità.

Vasco Monteiro, filmmaker e artista storytelling, si muove in ambito live action e documentario. The Closing of a Refinery è il suo lavoro di diploma presso la portoghese Escola Superior de Media Artes e Design.

Refugia, Where Life Will Persist di Anne de Carbuccia (Italia/USA 2024 16’)

Giappone, isola di Yakushima. Cascate prorompenti, una fauna e una flora uniche, alcuni degli alberi più antichi del mondo chiamati Yaku Sugi. Il racconto di questo luogo remoto, leggendario e mistico, si dipana attraverso le testimonianze di coloro che se ne prendono cura: l’anziano Tessei Shiba, voce della foresta, la giovane Kaori Arai, in dialogo costante con il mare e i suoi mutamenti, Nadine Schutz, che da Zurigo è giunta sull’isola per immortalarne i suoni. Un santuario, rifugio sicuro per tutte le forme di vita, che risveglia la necessità di sentirsi parte di un tutto, se si vuole davvero salvaguardare il Pianeta.

Anne de Carbuccia, artista, autrice e regista, esplora i luoghi più remoti della Terra per documentare ambienti e culture che stanno scomparendo e analizzare l’impatto dell’essere umano sul Pianeta. È fondatrice della One Planet One Future Foundation, mirata a sensibilizzare sulle conseguenze della crisi climatica. Nel 2018 dirige il cortometraggio One Ocean, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, seguito dal suo primo lungometraggio Earth Protectors (2022), presentato nella scorsa edizione di CinemAmbiente.

3MWh di Marie-Magdalena Kochová (Repubblica Ceca 2024, 12’)

Un lavoratore di una centrale nucleare, ossessionato dai numeri e fautore del concetto di decrescita, fissa il limite massimo di consumo di energia elettrica pro-capite. Riflessione filosofica, realizzata in 16mm, sul ruolo dell’essere umano nel mondo e sul suo rapporto profondo con la realtà materiale che lo circonda.

Marie-Magdalena Kochová si laurea in Nuovi Media all’Università di Plzeň e in Cinema documentario alla FAMU di Praga. I suoi cortometraggi Apparatgeist (2019) e Shells (2022) vengono selezionati e premiati nei maggiori festival internazionali. Attenta all’interiorità umana in relazione a tematiche sociali più ampie, attualmente lavora al suo primo lungometraggio documentario.

Frontier Town di Tom Tennant e Theo Tennant (Regno Unito 2023, 30’)

La tranquilla località balneare di Fairbourne, affacciata sulla baia di Barmouth in Galles, si trova d’un tratto coinvolta in prima linea nel flusso degli effetti della crisi climatica. Questo piccolo luogo di pace, costruito appena sopra il livello del mare e destinato a essere “smantellato” a causa dell’innalzamento delle maree, oggi esiste in una sorta di perpetua incertezza, sospesa tra vita e morte, scienza e mito, politica e natura, in attesa dell’inevitabile. Attraverso le storie personali e le riflessioni di alcuni abitanti, lo scenario di un presente e di un immediato futuro che potrebbe attendere tutti noi.

Tom e Theo Tennant sono fratelli che nel cinema uniscono le loro rispettive esperienze attoriali, registiche e fotografiche. Insieme dirigono documentari per la BBC e il BFI, gran parte dei quali sono selezionati e premiati in numerosi festival internazionali. Tra gli altri, ricordiamo Maesteg (2017), Control (2019), Mamá (2020), il pluripremiato video musicale 01G (2022) e Sheffield, June 16th (2023).

Al termine delle proiezioni incontro con Anne de Carbuccia, regista di Refugia, Where Life Will Persist 

Circolo dei lettori – ore 17.30

Città dove vivere meglio. Esempi di transizione ecologica urbana

Le città sono il cuore pulsante delle società contemporanee, e dunque attori cruciali per la transizione ecologica. Sono anche i laboratori dove stiamo osservando cambiamenti audaci e innovazioni promettenti. Tuttavia, senza interventi strutturali e coraggiosi e una visione sistemica, gli assetti urbani consolidati negli ultimi settant’anni, fortemente basati sulla centralità dell’auto, non possono cambiare nei tempi e con la profondità necessari. Molte città in Europa e nel mondo hanno avviato un processo di ripensamento della propria struttura urbanistica, delle proprie funzioni, e di conseguenza dei “modi di vivere”. Una città dove vivere meglio non è difficile da immaginare: è più verde, più accogliente, più vivibile, più sana, più bella. Più felice, dunque, anche se ci richiede di cambiare alcune abitudini. E non è solo da sognare: possiamo iniziare a vederla realizzarsi volgendo lo sguardo a progetti e interventi vicini a noi.

Intervengono

Luca Caneparo, docente di tecnologia dell’architettura, Politecnico di Torino: Alberi e pedoni conquistano le strade di Barcellona

Elisa Campra, architetta del paesaggio e agronoma: Il verde urbano come infrastruttura: le Nature-Based Solutions in Italia ed Europa

Andrea Burzacchini, esperto di mobilità sostenibile, direttore Aiforia: Una svolta nella mobilità urbana

Davide Mazzocco, giornalista e scrittore: Politiche del tempo nelle città del XXI secolo

Roberto Mezzalama, esperto ambientale e project director di WSP: Trasformare le città: una questione sistemica

Modera

Silvana Dalmazzone, docente di Economia dell’Ambiente ed Economia del Cambiamento Climatico, Università di Torino

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 19.30

Concorso documentari

Los últimos di Sebastián Peña Escobar (Paraguay/Uruguay/Francia 2023, 87’)

L’entomologo tedesco Ulf Drechsel e l’ornitologo paraguaiano Jota Escobar, accompagnati dal regista, intraprendono un viaggio esplorativo attraverso la vasta regione naturale del Gran Chaco in Paraguay, gravemente minacciata dalla deforestazione causata dai continui incendi dolosi. Lo scenario che si schiude dinanzi a loro come un paesaggio apocalittico, fatto di strade sconnesse, sterrate e aspre, delimitate da cupi alberi secchi e spinosi, diventa per i tre uomini occasione di articolate digressioni filosofiche, in bilico fra tragicità e umorismo nero. E così, da un’analisi prettamente scientifica si passa al senso dell’esistenza umana fino all’amara conclusione sull’inesorabile condanna che incombe sul nostro destino. Una riflessione spietata e al tempo stesso un’avventurosa dichiarazione d’amore per la natura, tanto fragile quanto resiliente.

Sebastián Peña Escobar compie i suoi studi in Paraguay, Italia e USA. È regista, scrittore, editore e produttore cinematografico. In veste di produttore realizza i lungometraggi Guaranì (2015), Chicas nuevas 24 horas (2015) e Las herederas (2018) di Marcelo Martinessi, presentato in concorso alla Berlinale 2018. Los últimos è il suo primo lungometraggio documentario da regista. Attualmente lavora sulla produzione dell’ultimo film di Martinessi

¿Quién mató a Narciso?

Al termine della proiezione incontro con il regista 

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 19.30

Made in Italy

ArmandoCeste2024 di Alberto Ruffino (Italia 2024, 45’)

Concepito come un trittico in split screen, il documentario ripropone i materiali girati e montati tra il 1996 e il 2008 dal regista Armando Ceste. Un omaggio al suo sguardo di cineasta critico e attento e, al contempo, un’occasione per riflettere sulle trasformazioni che i territori e l’ambiente hanno subito in base alle diverse scelte politiche e ai cambiamenti socio-culturali del Paese. La confisca dei beni e dei terreni alla mafia (Liberaterra), la crisi della FIAT (Fiatamlet e Variazioni), le lotte e le proteste dal basso (Rosso/Askatasuna, Abdellah e i suoi fratelli, Erri De Luca dopo Genova) hanno lasciato una traccia indelebile sulle città e le loro periferie, mutandone per sempre la fisionomia, la storia e la memoria.

Alberto Ruffino si forma alla Scuola Video di Documentazione Sociale di Daniele Segre. Dal 1997 al 2004 è montatore per Legovideo. Da tempo si dedica a una ricerca registica sul montaggio di immagini e materiali d’archivio. Fonda Rewind Digital per la digitalizzazione di materiali analogici e il recupero della memoria audiovisiva in collaborazione con AMNC e Zenit Artiaudiovisive. Nel 2022 il suo film Bologna, sulla strage del 2 agosto 1980, è in anteprima al Festival Archivissima. LEGOVIDEOinBVU (2023) partecipa alla 26ma edizione di CinemAmbiente.

Al termine della proiezione incontro con il regista

Proiezione organizzata in collaborazione con Archivissima Il Festival e la Notte degli Archivi.

Mole Antonelliana – Aula del Tempio – ore 19.30

Panorama

Fungi: Web of Life di Joseph Nizeti e Gisela Kaufmann (Australia 2022, 45’)

Gran parte della vita sulla Terra è connessa da una vasta rete nascosta rappresentata dal mondo dei funghi nella sua dimensione più segreta: una sorta di interregno tra flora e fauna, lontano dal nostro sguardo e ancora tutto da scoprire. Grazie al biologo Merlin Sheldrake e alle immagini sorprendenti che dalla foresta si schiudono sulle incredibili varietà di funghi al microscopio, ci vengono svelati i segreti di questi organismi, essenziali per l’equilibrio della biodiversità, sempre più considerati nell’ambito della ricerca medica e persino utilizzabili nello smaltimento dei rifiuti in plastica. Dall’antica foresta pluviale di Tarkine, in Tasmania, alle terre mistiche e selvagge della provincia cinese dello Yunnan, l’affascinante voce di Bjork ci accompagna sulle tracce di quella che potrebbe essere una soluzione alle grandi sfide del nostro pianeta.

Joseph Nizeti è sceneggiatore, produttore e compositore. Firma le colonne sonore di numerosi film, tra cui Mountain (2017) di Jennifer Peedom e Little Monsters (2019) di Abe Forsythe. Il suo debutto alla regia avviene con il lungometraggio documentario River (2021), diretto con Jennifer Peedom e in concorso alla 25ma edizione di CinemAmbiente. Nel 2022 fonda la società di produzione Cosmic Breakfast dedicata al cinema e alle diverse forme d’arte.

Gisela Kaufmann è produttrice televisiva, regista e scrittrice pluripremiata. Tra i documentari realizzati, dedicati alla storia naturale, l’attualità e i viaggi, ricordiamo Shark Girl (2014) e la serie Visible Farmer (2019).

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 21.00

Made in Italy

Il ricercatore. Perché ho perso il lavoro per 5 tonnellate di CO2 di Paolo Casalis (Italia 2024, 72’)

«Dopo essersi rifiutato di prendere l’aereo, ricercatore perde il posto di lavoro», recita un articolo di “The New York Times”, corredato del selfie di un cinquantenne a bordo di una piroga che solca il mare dei Tropici. Attivista e membro di Scientist Rebellion, il professor Grimalda compie un atto estremo di disobbedienza civile rinunciando a tutto, dal lavoro che amava alla carriera universitaria, fino agli affetti familiari, pur di dare un segnale di allarme sulle condizioni disperate del Pianeta, pur di fornire un esempio sulla necessità di agire e, forse, su una possibile via d’uscita. Nel suo lungo viaggio, nell’apparente follia dell’impresa, il protagonista affronta sfide morali e questioni universali, suscita interrogativi sulle responsabilità individuali e collettive riguardo alla crisi climatica, si fa simbolo di sacrificio e impegno per le future generazioni.

Paolo Casalis, autore, regista e produttore. Il suo Langhe Doc. Storie di eretici nell’Italia dei capannoni (2011) è nominato al David di Donatello come migliore documentario italiano. Con Tiziano Gaia dirige Barolo Boys. Storia di una Rivoluzione (2014), premio DOC Wine Travel Food Award, e nel 2020, per il Centro Audiovisivi Bolzano e Rai Alto Adige, realizza Sulle strade dei vini. Un viaggio lungo le ciclabili dell’Alto Adige. Il successivo I ribelli del cibo. Storie di piccoli produttori dell’Alto Adige (2021) viene presentato alla 25ma edizione di CinemAmbiente.

Al termine della proiezione incontro con il regista e il protagonista 

Cinema Elios – Carmagnola – ore 21.00

Made in Italy

Until the End of the World di Francesco De Augustinis (Italia 2024, 58’), replica

Un’indagine in uno dei settori alimentari più in crescita: l’allevamento intensivo di pesci. Dall’Italia alla Grecia, dalla Spagna al Senegal fino alle acque della Patagonia cilena, ovunque emergono conflitti per lo sfruttamento di salmoni, trote, orate, spigole e altre specie ittiche. Se da un lato questo tipo di industria si presenta come una soluzione promettente per affrontare la sfida della crescente domanda alimentare di un mondo che potrebbe raggiungere 9,7 miliardi di persone nel 2050, dall’altro suscita preoccupazioni in molte comunità che vedono minacciati i propri stili di vita e le risorse naturali. Il film affronta temi come sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e colonizzazione, connettendo le voci che in modo indipendente, in diverse parti del mondo, lottano contro una delle maggiori cause di sofferenza del Pianeta.

Francesco De Augustinis, documentarista e giornalista d’inchiesta, da oltre dieci anni si occupa di questioni ambientali. Collabora con testate nazionali ed estere quali “The Guardian”, “EuObserver”, “la Repubblica” e “Corriere della Sera”. Nel 2019 fonda il progetto multimediale sulla sostenibilità One Earth. Nello stesso anno dirige il documentario Deforestation Made in Italy, seguito da One Earth – Tutto è connesso (2021), presentato alla 25ma edizione di CinemAmbiente. Dal 2021 si occupa di piscicoltura industriale in Europa, Africa e Sud America.

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.30

Concorso documentari

Rhino Man di John Jurko II, Matt Lindenberg, Daniel Roberts (Sudafrica/USA 2023, 96’)

La storia esemplare sul coraggio dei ranger che in Sudafrica rischiano ogni giorno la vita nella lotta al bracconaggio per proteggere i rinoceronti dall’estinzione. La paga è poca e spesso bisogna alzarsi nel cuore della notte imbracciando il fucile per andare incontro a un destino incerto. È ciò che fa Anton Mzimba, capo ranger della riserva naturale del Timbavati, il quale, dopo continue minacce, verrà assassinato nel 2022 da un’organizzazione di bracconieri. Il suo amico Ruben de Kock, leggendario addestratore alle prese con la rigorosa selezione di candidati a ranger, ne piange la perdita. Mentre il Principe William e la comunità internazionale chiedono giustizia, il messaggio di speranza di Anton rinfocola la determinazione e la dedizione dei ranger che giurano di portare avanti la sua missione.

John Jurko II si laurea in Produzione cinematografica e Filosofia. Cura il progetto Rhino Man, nato per la conservazione della fauna selvatica, per il quale crea un podcast capace di collegare le comunità locali alle aree protette.

Matt Lindenberg è fondatore e direttore esecutivo del Global Conservation Corps. Dopo il master in Biologia della conservazione presso la Grand Valley State University, sulle orme del suo mentore Martin Mthembu, realizza il progetto Rhino Man. È docente al Southern African Wildlife College, dove il suo programma Future Rangers coinvolge oltre 40.000 studenti.

Daniel Roberts, imprenditore e creative storyteller in campo pubblicitario, è amministratore delegato di Friendly Human, società di produzione che sostiene il GCC nel progetto Rhino Man. Fonda e dirige la piattaforma VidLoft.

Al termine della proiezione incontro con John Jurko, regista

Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino – ore 10:00-18.00 (fino al 5 settembre)

Mostra multimediale “Drowning World” di Gideon Mendel

Mole Antonelliana – Sala Cine VR1 e Sala Cine VR2 – ore 9.00-19.00 (fino al 10 giugno) CinemAmbiente VR 2024 

Portici di Via Nizza dalle ore 19.30 (fino al 5 settembre) CinemAmbiente a Spazio Portici 

L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival sono gratuiti.

Le proiezioni CinemAmbiente VR sono accessibili ai visitatori del Museo Nazionale del Cinema (ingresso € 12, ridotto € 10).

Sedi delle proiezioni e degli eventi: Torino: Cinema Massimo Museo Nazionale del Cinema, via Giuseppe Verdi 18, tel. 011 8138574; Mole Antonelliana, via Montebello 20; Circolo dei lettori, via Bogino 9; Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, via Po 17; Portici di via Nizza; Cinema Elios, piazza Verdi 4, Carmagnola.

INFO: Festival CinemAmbiente, via Cagliari 34/c, Torino; tel. 011 8138860; festival@cinemambiente.it; www.festivalcinemambiente.it


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