afNews 7 Giugno 2024 11:13

Se le fake news sono troppe, non le puoi controllare: così la Russia silura le elezioni europee

Ovviamente non è niente di nuovo e non è nemmeno limitato temporalmente. C’è sempre, tutto l’anno, tutti gli anni, e c’è da prima che esistesse Internet (da molto prima: nella storia l’uso della disinformazione è ampiamente documentato, pensa solo alla terribile bufala dei Savi di Sion che è stata usata infinite volte per suscitare odio, anche se tutti dovrebbero sapere che era un clamoroso falso).
Come puoi leggere nell’articolo qui rilanciato, non è facile starci dietro e impedire a orde di boccaloni di cascarci: tutti possiamo boccalonare di tanto in tanto, ci caschiamo tutti, prima o poi in fake news che distrattamente prendiamo per vere. Spesso mi sa che è il lavoro di chi combatte le fake news che non viene considerato… Tuttavia non è che possiamo aspettare 100 anni, quando gli storici avranno potuto fare il proprio lavoro a fondo anche sui nostri tempi, per sapere qualcosa. E allora? E allora leggi l’articolo di cui hai qui solo un estratto dell’incipit.
Per il resto ricordati di votare, ma non i fascisti (che, purtroppo, non sono fake: esistono davvero, nonostante i travestimenti)! 😉
www.afnews.info segnala:

Con un’operazione di sovraccarico di disinformazione apparati legati alla Russia puntano a inquinare il voto per il rinnovo del Parlamento europeo …

Un’ondata di fake news. Secondo un sedicente video di Human Rights Watch i servizi segreti ucraini starebbero utilizzando ricatti e prostitute per costringere i loro connazionali ad arruolarsi. Il 14 marzo scorso, quando il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato della possibilità di mandare soldati francesi in Ucraina, circa 5.300 persone avrebbero cancellato le loro prenotazioni per le Olimpiadi di Parigi. Queste due notizie hanno un paio di cose in comune: sono entrambe false, e sono parte di una campagna filo-russa che sta mettendo alla prova i fact checker europei. Per comprenderne la logica, dobbiamo ricorrere a un altro esempio.

È il 2003 ed il legale di Barbra Streisand intenta un’azione legale contro un sito che aveva pubblicato una foto della villa a Malibu della sua cliente. Il problema, per l’artista e il suo avvocato, è che la causa porta ancora più attenzione sul caso, facendolo diventare virale. Per quanto diversi – la foto della villa era vera, mentre le altre due news sono false – tutti e tre sono esempi dello Streisand Effect, il fenomeno per il quale la censura o il debunking di certe narrazioni finiscono per amplificarne la portata.

Il prezioso lavoro di chi si occupa di combattere le fake news inizia col dare loro importanza, dedicarci tempo e risorse che potrebbero essere spese per altre iniziative. È così che aumentando a dismisura la quantità di informazioni da verificare, prima di capire che sono effettivamente manipolate, si può spostare l’attenzione dei media e spremerne le risorse. E anche quando il debunking effettivamente avviene, anche l’ammissione che ci sia una parte di verità in una fake news può venire utilizzata per darle credibilità…

Leggi il resto su: Wired Italia


Scopri di più da afNews

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Questo articolo è stato inserito da: