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A metà giugno l’ha fatto di nuovo. Ogni tanto l’Etna “borbotta”, più o meno sommessamente. Tutti lo vedono mentre disperde le sue ceneri da oltre 3.000 metri sopra il livello del mare, ma quasi nessuno sa cosa avviene nel suo perimetro di oltre 160 chilometri. Per ora, perché sarà proprio l’Etna il primo vulcano al mondo ad avere un gemello digitale che ne svelerà le dinamiche più intime. Lo stanno realizzando i ricercatori dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) come “site demonstrator” del progetto europeo Horizon Dt-Geo (Digital Twin for Geophysical Extremes), a sua volta parte di Destination Earth, il gemello digitale della Terra pensato per simulare gli effetti della crisi climatica e trovare “a tavolino” possibili soluzioni per mitigarli…
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