afNews 14 Febbraio 2023 13:33

Il giro del mondo nell’Antropocene. Una mappa (sconvolgente) dell’umanità del futuro

Tutte queste faccende, noi ragazzini ecologisti a cavallo tra gli anni ’60 e l’inizio dei ’70, già le raccontavamo, nelle nostre rivistine ciclostilate, tra un fumetto e l’altro. Ma gli scienziati le dicevano già dagli anni ’50, e alcuni anche prima. Magari ci pigliavate in giro, quasi fossimo piccoli profeti di sventure improbabili, e non semplicemente attenti ascoltatori della scienza.
Ora di anni ne sono passati davvero tanti e mi ritrovo, vecchio, a vedere, giorno dopo giorno, trasformarsi in tragica realtà ciò che allora diffondevamo solo come moniti perché tutti cambiassimo comportamenti quando avevamo ancora qualche possibilità.
Invece gli umani egoisti, violenti, ignoranti e stupidi, si sono comportati come una specie a perdere, da buttare via, distruggendo la nostra casa, i suoi abitanti e gli umani stessi.
La vita su questo pianeta può continuare anche senza di noi, questo è risaputo. Invece noi (e le tante altre specie che trasciniamo, innocenti loro, nel baratro insieme a noi), così come siamo, senza il nostro ambiente non possiamo continuare a vivere. Amen.
Come andrà a finire per gli umani io non lo vedrò. Ma tu forse…

“Non abbiamo fatto nulla per mitigare il riscaldamento climatico. Fra attese, rinvii e altre scuse, le conferenze sul clima sono fallite una dopo l’altra. Nel corso dei secoli, i mari si sono alzati di 65 metri. Il libro racconta a distanza di mille anni, dunque nel 2872, il viaggio intrapreso, sempre per scommessa, da un aristocratico inglese sulle orme di Phileas Fogg nel 1872, protagonista del romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni”, pubblicato nel 1873. Ogni tappa del viaggio, in mongolfiera, in otto puntate è corredata da una serie di mappe dei luoghi attraversati e da una scheda di approfondimento scientifico. Il libro alterna tre linguaggi e livelli di lettura che dialogano tra loro: la dimensione narrativa del viaggio immaginario, la dimensione scientifica della geografia fisica e umana del mondo nell’Antropocene, il linguaggio cartografico, con tutta la sua carica di visualizzazione intuitiva.”


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