afNews 22 Giugno 2023 10:22

Tutti i Video: La lunga storia editoriale del fumetto italiano: dal giornale alla rivista

Voilà: “Convegno di studi “La lunga storia editoriale del fumetto italiano: dal giornale alla rivista”, organizzato dall’Accademia Roveretana degli Agiati di Scienze, Lettere e Arti, svoltosi il 12 e il 13 maggio 2023 nella Sala conferenze della Fondazione Caritro, in Piazza Rosmini 5, a Rovereto (TN).”

Il fumetto, come si è verificato in altre nazioni, è nato con l’editoria e la stampa periodica italiana. Ideato e progettato da Paola Lombroso, Il “Corriere dei Piccoli”, il primo foglio di fumetti italiano, nacque dall’esigenza del “Corriere della Sera” di diventare un gruppo editoriale che pubblicava insieme al quotidiano innovatore una serie di riviste ricche di immagini (“La Domenica del Corriere”, “La Lettura”). Negli anni Trenta l’editore Nerbini diede alle stampe l’“Avventuroso”, lussureggiante giornale che portò nel nostro paese il fumetto d’avventura americano e con esso le nuvolette che si sostituirono alle vignette con didascalie esterne in versi. “Il Balilla” dal 1925 divenne supplemento del “Popolo d’Italia”, organo del Partito Fascista; “Il Vittorioso” di orientamento cattolico sorto nel 1937 fu espressione della casa editrice Ave. “Il Giorno dei Ragazzi”, modernissimo settimanale di fumetti, nacque nel 1957 come supplemento del giovedì dell’innovatore quotidiano “Il Giorno”. “Linus” deve essere considerata la prima rivista di fumetti, a carattere mensile, fondata a Milano da Giovanni Gandini nel 1965. Con gli anni Sessanta, iniziò il lento ma irreversibile declino dei giornali per ragazzi determinato dai cambiamenti culturali, sociali e di costume di quel periodo che trasformarono e poi cessarono le pubblicazioni prima del nuovo Millennio. Negli anni Settanta, a Bologna, un gruppo di autori, influenzati dai sommovimenti francesi (“Metal Hurlant”) e dall’underground statunitense, rivendicarono, con autonomia e originalità, libertà creativa dando vita a “Cannibale” e “Frigidaire” e avviando la stagione narrativa del “fumetto d’autore” che precedette e in qualche modo intuì l’avvento del graphic novel. In seguito, uscirono riviste come “Pilot”, “Orient Express”, “Comic Art”, “Corto Maltese”, “L’Eternauta” … che, pur rinnovando il linguaggio del fumetto, ben presto si esaurirono. I costi, una politica dei prezzi errata, l’avvento di Internet, il cambio dei gusti del pubblico segnarono la fine delle riviste alle soglie del Duemila. Molti di questi periodici sono stati studiati e analizzati ma è mancata una visione complessiva che ricostruisse il percorso nel lungo periodo considerandoli nel loro insieme sia dal punto di vista narrativo che da quello editoriale. A noi sembra che proprio la visione d’insieme rappresenti l’ambizioso tentativo di un nuovo seminario che non interpreti solo storie e personaggi, ma anche editoria, tendenze culturali, innovazioni grafiche, narrative e stilistiche.

Capitoli

00:00 Saluti di apertura Patricia Salomoni – Presidente Accademia Roveretana degli Agiati Giulia Robol – Vicesindaca e Assessora all’istruzione del Comune di Rovereto Dalia Macii – NUVOLETTE – Impact Hub Trentino

18:53 Pier Luigi Gaspa Introduzione ai lavori convegnistici

28:47 Andrea Sani La gloriosa storia del “Corriere dei Piccoli” (1908-1996)

57:01 Stefano Gorla “Forti, leali e coraggiosi”. Il “Vittorioso” e i suoi fratelli. Le riviste cattoliche per ragazzi

1:26:24 Pier Luigi Gaspa E furono gli anni dell’ “Avventuroso”

1:55:42 Giovanni Librando “Il Giorno dei Ragazzi”, 1957-1968

2:25:59 Dibattito

Il fumetto, come si è verificato in altre nazioni, è nato con l’editoria e la stampa periodica italiana. Ideato e progettato da Paola Lombroso, Il “Corriere dei Piccoli”, il primo foglio di fumetti italiano, nacque dall’esigenza del “Corriere della Sera” di diventare un gruppo editoriale che pubblicava insieme al quotidiano innovatore una serie di riviste ricche di immagini (“La Domenica del Corriere”, “La Lettura”). Negli anni Trenta l’editore Nerbini diede alle stampe l’“Avventuroso”, lussureggiante giornale che portò nel nostro paese il fumetto d’avventura americano e con esso le nuvolette che si sostituirono alle vignette con didascalie esterne in versi. “Il Balilla” dal 1925 divenne supplemento del “Popolo d’Italia”, organo del Partito Fascista; “Il Vittorioso” di orientamento cattolico sorto nel 1937 fu espressione della casa editrice Ave. “Il Giorno dei Ragazzi”, modernissimo settimanale di fumetti, nacque nel 1957 come supplemento del giovedì dell’innovatore quotidiano “Il Giorno”. “Linus” deve essere considerata la prima rivista di fumetti, a carattere mensile, fondata a Milano da Giovanni Gandini nel 1965. Con gli anni Sessanta, iniziò il lento ma irreversibile declino dei giornali per ragazzi determinato dai cambiamenti culturali, sociali e di costume di quel periodo che trasformarono e poi cessarono le pubblicazioni prima del nuovo Millennio. Negli anni Settanta, a Bologna, un gruppo di autori, influenzati dai sommovimenti francesi (“Metal Hurlant”) e dall’underground statunitense, rivendicarono, con autonomia e originalità, libertà creativa dando vita a “Cannibale” e “Frigidaire” e avviando la stagione narrativa del “fumetto d’autore” che precedette e in qualche modo intuì l’avvento del graphic novel. In seguito, uscirono riviste come “Pilot”, “Orient Express”, “Comic Art”, “Corto Maltese”, “L’Eternauta” … che, pur rinnovando il linguaggio del fumetto, ben presto si esaurirono. I costi, una politica dei prezzi errata, l’avvento di Internet, il cambio dei gusti del pubblico segnarono la fine delle riviste alle soglie del Duemila. Molti di questi periodici sono stati studiati e analizzati ma è mancata una visione complessiva che ricostruisse il percorso nel lungo periodo considerandoli nel loro insieme sia dal punto di vista narrativo che da quello editoriale. A noi sembra che proprio la visione d’insieme rappresenti l’ambizioso tentativo di un nuovo seminario che non interpreti solo storie e personaggi, ma anche editoria, tendenze culturali, innovazioni grafiche, narrative e stilistiche.

Capitoli

II SESSIONE | All’improvviso “Linus” Coordinatore: Andrea Tenca

00:00 Fulvia Serra Irrompe “Linus”… io c’ero e l’ho sentito arrivare!

36:06 Giuseppe Peruzzo “Eureka”, “Il Mago” e le altre

54:45 Luca Raffaelli Anni Ottanta: ascesa e caduta delle riviste a fumetti in Italia

III SESSIONE Bologna e dintorni Coordinatore: Nicola Spagnolli

1:21:51 Matteo Tonon I cinque cavalieri (+1) che fecero l’Impresa. [Dis]avventure editoriali di un gruppo di ragazzi geniali

1:50:58 Michele Ginevra Ascesa e caduta della rivista d’autore ovvero Luigi Bernardi e il fumetto italiano

2:41.18 Loris Cantarelli “Cannibale”, “Frigidaire”, “Il Male”, Valvoline. Le molte anime della stagione bolognese

2:43:33 Dibattito

l fumetto, come si è verificato in altre nazioni, è nato con l’editoria e la stampa periodica italiana. Ideato e progettato da Paola Lombroso, Il “Corriere dei Piccoli”, il primo foglio di fumetti italiano, nacque dall’esigenza del “Corriere della Sera” di diventare un gruppo editoriale che pubblicava insieme al quotidiano innovatore una serie di riviste ricche di immagini (“La Domenica del Corriere”, “La Lettura”). Negli anni Trenta l’editore Nerbini diede alle stampe l’“Avventuroso”, lussureggiante giornale che portò nel nostro paese il fumetto d’avventura americano e con esso le nuvolette che si sostituirono alle vignette con didascalie esterne in versi. “Il Balilla” dal 1925 divenne supplemento del “Popolo d’Italia”, organo del Partito Fascista; “Il Vittorioso” di orientamento cattolico sorto nel 1937 fu espressione della casa editrice Ave. “Il Giorno dei Ragazzi”, modernissimo settimanale di fumetti, nacque nel 1957 come supplemento del giovedì dell’innovatore quotidiano “Il Giorno”. “Linus” deve essere considerata la prima rivista di fumetti, a carattere mensile, fondata a Milano da Giovanni Gandini nel 1965. Con gli anni Sessanta, iniziò il lento ma irreversibile declino dei giornali per ragazzi determinato dai cambiamenti culturali, sociali e di costume di quel periodo che trasformarono e poi cessarono le pubblicazioni prima del nuovo Millennio. Negli anni Settanta, a Bologna, un gruppo di autori, influenzati dai sommovimenti francesi (“Metal Hurlant”) e dall’underground statunitense, rivendicarono, con autonomia e originalità, libertà creativa dando vita a “Cannibale” e “Frigidaire” e avviando la stagione narrativa del “fumetto d’autore” che precedette e in qualche modo intuì l’avvento del graphic novel. In seguito, uscirono riviste come “Pilot”, “Orient Express”, “Comic Art”, “Corto Maltese”, “L’Eternauta” … che, pur rinnovando il linguaggio del fumetto, ben presto si esaurirono. I costi, una politica dei prezzi errata, l’avvento di Internet, il cambio dei gusti del pubblico segnarono la fine delle riviste alle soglie del Duemila. Molti di questi periodici sono stati studiati e analizzati ma è mancata una visione complessiva che ricostruisse il percorso nel lungo periodo considerandoli nel loro insieme sia dal punto di vista narrativo che da quello editoriale. A noi sembra che proprio la visione d’insieme rappresenti l’ambizioso tentativo di un nuovo seminario che non interpreti solo storie e personaggi, ma anche editoria, tendenze culturali, innovazioni grafiche, narrative e stilistiche IV SESSIONE Prima e dopo la fine Coordinatore: Alessandro Scarsella

Capitoli

00:00 Fulvia Serra “Corto Maltese”: leggere è un’avventura

50:14 Laura Scarpa Il grande vuoto (Blue, Animals e la sparizione delle edicole)

1:38:50 Dibattito


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