afNews 13 Dicembre 2023 13:09

Tintin in Congo, prima versione, ma colorata e con adeguata prefazione

Non è una notizia nuova e forse non è neppure una gran notizia, ma da qualche giorno la stampa internazionale si è improvvisamente accorta che il volume con la ristampa della prima versione (era in bianco e nero – ora è colorato per la prima volta nella collana “i colorati”) di Tintin in Congo (che i lettori italiani non hanno mai visto ed è decisamente diversa da quella canonica uscita in italiano) contiene una corposa prefazione che fa il punto sulle questioni controverse relative a quella storia del 1930.
Il volume è uscito in novembre e ora è disponibile anche nel primo cofanetto dei “colorati” insieme a Tintin nel paese dei Soviet e Tintin in America (tutte storie degli anni 30 che sono state in seguito riviste e ripubblicate in nuova versione per entrare nel canone definitivo delle Avventure di Tintin che tutti conoscono). Seguiranno altre 6 avventure di quel periodo, suppongo in altri due cofanetti. Il tutto con le relative prefazioni contestualizzanti. Contestualizzazioni peraltro già fatte varie volte negli anni, in edizioni speciali e altrove.
Sui limiti di quelle storie (e soprattutto di quel periodo storico), sui motivi per cui Hergé le ha rifatte quando non è stato più sotto il controllo del suo mentore, sui processi degli anni 2000 che hanno decretato definitivamente che Tintin non è razzista ecc., ho parlato per anni su afNews (e non solo), per cui non ci torno più su. Chi vuole cerchi e si documenti seriamente (Peeters, Goddin ecc.). Sono eventualmente disponibile per conferenze ad hoc adeguatamente retribuite e ho detto tutto.

Ma oggi, tralasciando tutta la stampa generalista “ritardataria” che non aveva fatto caso alla (doverosa) prefazione, ti propongo solo un articolo dall’Africa, visto che la motivazione del (relativo per quanto tardivo) clamore è legata al Congo:

Dessiné dans les années 1930, l’album controversé de bande dessinée est réédité dans une version accompagnée d’une préface de mise en contexte historique…

Leggi il resto su: « Tintin au Congo » préfacé et revisité, une fausse bonne idée ? – Jeune Afrique


Il cofanetto lo trovi qui: https://amzn.to/3HLzeH1 e se oltre a vedere la scheda, lo compri arrivando da qui, Amazon sarà lieto di darmi una piccolissima commissione. Pochissima roba, in effetti, ma è il centesimo che fa il dollaro, diceva Zio Paperone…


“Riunite per la prima volta in un cofanetto, le versioni originali delle prime tre avventure di Tintin si arricchiscono di nuovi colori per apportare una nuova freschezza ai disegni del giovane Hergé… Totalmente diverse dall’edizione attuale, le tavole di Tintin pubblicato su Le Petit Vingtième tra il gennaio 1929 e l’ottobre 1932 rivelano una grafica più rotonda, spontanea e flessibile, ma anche un’arte compositiva influenzata dall’Art Déco. In questa prima maniera di Hergé è già affermata l’elegante stilizzazione che sboccerà ancora più visibilmente dal Loto Blu. Affidata a Tintinimaginatio, questa colorazione rispetta le linee nere e le aree piene tracciate e collocate da Hergé, ma offre una nuova tavolozza di colori che amplifica in modo sorprendente la leggibilità del racconto e la chiarezza dei disegni, offrendo così una nuova lettura questi album. Questa campagna di colorazione coprirà i primi nove album pubblicati in serie su Le Petit Vingtième, poi su Le Soir-Jeunesse. Ogni volume è introdotto da una prefazione, che fornisce informazioni sulla genesi di queste storie e sul loro contesto di pubblicazione alla luce di fonti documentarie inedite.”

Il Centro Nazionale del Cinema presenta: Viaggio sulle tracce di Tintin!


Un altro volume di qualche anno fa su una versione intermedia, tra la prima in bianco e nero (ora colorata nella collezione I Colorati) e la “canonica” a colori. Contiene anche una analisi di Goddin sulla vexata questio.
In un  mondo umano malato come il nostro, nel quale il razzismo (per parlar solo di questo) contamina ancora una moltitudine di persone, parlarne e contestualizzare è utile, ma non risolutivo: se gli anni 30 erano un ambiente malatissimo in cui prosperava il peggio che gli umani possano esprimere, dopo tanti anni i virus della disumanità sono tutt’altro che estirpati. Ci vuole un lavoro serio e forte. Ancora e sempre.

“Una nuova versione di Tintin in Congo, per scoprire la genesi di questa grande opera. Secondo di una serie di album che saranno ventiquattro, venduti più di dieci milioni di copie in tutto il mondo, Tintin in Congo è quello che piace di più ai bambini. Paradossalmente, piace anche ai congolesi, che l’hanno fatto proprio. Creato nel 1930, l’episodio dimostra tuttavia una confusa disinvoltura nei confronti della fauna selvatica africana e non mancava di riflettere la mentalità coloniale prevalente all’epoca. Tuttavia, Tintin adotta già comportamenti che si differenziano da quelli di molti suoi contemporanei. Inedita come album, la versione di Tintin in Congo inclusa in quest’opera fu composta da Hergé nel 1940 per la pubblicazione sul quotidiano belga di lingua olandese Het Laatste Nieuws. Qui tradotto in francese, rappresenta la transizione tra la versione originale in bianco e nero e quella pubblicata a colori nel 1946. Occupandosi dello sviluppo e della pubblicazione di quest’opera inedita, Philippe Goddin amplia i suoi commenti al rapporto che esisteva tra Hergé e gli africani dagli esordi del designer a metà degli anni venti fino alle sue creazioni finali all’alba degli anni ottanta.”

 


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