afNews 5 Marzo 2024 08:00

ACCADDE A CARTAGINE – dall’affascinante narrativa di Flaubert all‘eleganza del segno di Alfredo Brasioli

Un articolo di Paolo Brasioli – Per la rivista periodica “Cronos – la storia a fumetti” edita dalla “ELI” di Recanati, nell’aprile del 1990 fu pubblicato in 8 paginoni, e con copertina dedicata, il fumetto, dal titolo “ACCADDE A CARTAGINE” illustrato da Alfredo Brasioli (1935-2016) su raffinata sceneggiatura del giornalista e scrittore Pino Casamassima (1953). Essa è ovviamente una piacevole libera riduzione del romanzo originale “Salambo” uscito nel 1862, opera del geniale Gustave Flaubert (1821-1880), che giustamente viene considerato uno dei suoi capolavori e giustamente della intera narrativa mondiale!

Tratta della rivolta dei mercenari, all’inizio nel 241 a.C., e che impegnò la città di Cartagine per quattro anni, fino alla cattura del cavaliere libico Matho, avvenuta nel 237 a.C. La guerra ebbe per protagonisti solo alcuni dei personaggi presenti nel racconto; tra questi, il generale Amilcare Barca, “Il Lampo”, il quale, sconfitti i ribelli, partì alla volta della Spagna in compagnia del figlio di appena 10 anni che era Annibale, il futuro protagonista della guerra contro Roma, l’autore di una delle imprese più audaci e temerarie della storia: la traversata delle Alpi nel lontano 218 a.C. Mentre il fascinoso personaggio di Salambó possiamo affermare che più che alla storia, appartiene appunto alla fantasia di Gustave Flaubert.

Questa fanciulla narrata divenne, in seguito e ben presto, soggetto di attenzioni da parte degli artisti dell’epoca e ne nacquero, al tempo della pubblicazione, ma anche in tempi recenti, molte opere, ritratti, sculture, frontespizi di libri, vetrate, film e tanto altro!

L’opera fumettistica si presenta subito scorrevole, con quel rapporto armonico e stimolante, tipico di Alfredo, tra le ampie e poetiche inquadrature e i minuziosi dettagli.

L’alternanza delle vignette, geometricamente rettangolari o abilmente smarginate, introduce ai vari passi espressivi della narrazione. Lo sguardo ampio di Salambò, inquadrato da fini gioielli arcaici, è magnetico e, apparendo nei momenti salienti, rimanda alla sua estrema missione.

Molte le citazioni archeologiche, figurativamente corrette, che appaiono ai lati delle scene, o le pose di alcuni personaggi di chiara ispirazione michelangiolesca. Sicuramente inoltre le illustrazioni e pitture dedicate a Salambo realizzate tra fine ‘800 e primi ‘900 offrirono ad Alfredo degli spunti di riflessione estetica per comunicare la fascinosa e l’epica bellezza che da sempre hanno identificato il personaggio di Salambò!

Le scene di mare sono infinite e fluenti, le architetture degli sfondi sono favolistiche ed impressive, i vestiti avvolgenti e significanti, i gioielli vibranti. La curatissima vignetta con gli elefanti, dai due in primo piano a quelli che si individuano in lontananza, richiama iconicamente ad imprese epiche. Ed infine il trittico composto appunto da una sequenza serrata dove Salambò in ordine riceve il velo, lo prende e si avvia verso la propria città, è summa di dinamismo espressionista dove è il ruolo delle mani a sintetizzare emozionalmente tutta la storia.

L’ultima scena, con la prospettiva dei visi dei personaggi dalla composizione arcaica, che Alfredo disegnava spessissimo al vero nei musei di storia etrusca e romana, si focalizza ancora nel magnetismo dello sguardo e nella intensa gestualità delle mani di Salambò in primo piano, che sono preambolo del suo ultimo respiro dedicato all’amato morente. Otto pagine, 44 vignette di pura epica, ed al contempo fluente, narrazione illustrata!

Paolo Brasioli


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