afNews 4 Giugno 2024 18:18

Cinemambiente giorno 2: un mercoledì ricchissimo per celebrare il World Environment Day 2024

Mercoledì 5 giugno 2024: nella Giornata mondiale dell’ambiente, moltissimi gli appuntamenti al Festival, con l’avvio di tutte le sezioni, competitive e non competitive, e con l’inaugurazione di tutti gli eventi extracinematografici che proseguiranno fino al termine della manifestazione.

I FILM.

Nel pomeriggio, la sezione non competitiva Made in Italy si apre con quattro film, realizzati nel formato breve, che vengono presentati in successione (dalle ore 17:30, Cinema Massimo – Sala Soldati). Las memorias perdidas de los árboles, di Antonio La Camera, vincitore della 38ma Settimana Internazionale della Critica, è un corto sperimentale, realizzato durante un workshop del regista Apichatpong Weerasethakul (Palma d’oro a Cannes), ed è ambientato nel cuore della foresta amazzonica peruviana, dove due alberi si “risvegliano” nella notte e intraprendono un viaggio spirituale alla scoperta di un passato in cui erano bambini e fratelli. Ci riporta in Italia, in Campania, Mefite, documentario diretto da Beatrice Surano e girato nel cuore dell’Irpinia, nella suggestiva e ventosa Valle d’Ansanto, che richiama l’attenzione sulla complessa relazione tra uomo e natura sottolineando l’emblematico contrasto tra lo spopolamento della regione e la presenza invasiva delle pale eoliche, alimentata dalla speculazione.

Choices C Changes di Miriam Muraca, è una serie di dieci cortometraggi animati, di cui il Festival propone i cinque a tema ecologico, che raccontano piccole grandi storie di scelte e cambiamenti nell’epoca di crisi ambientale globale, facendo nascere domande più che imporre risposte. Realizzato dallo studio torinese Mu Film, il cortometraggio L’ultima ape, di Andrea Deaglio e Monica Torasso, prodotto dalla società Barricalla, che gestisce il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, utilizza l’animazione per sensibilizzare gli spettatori su alcune delle più importanti urgenze ambientali. Tra queste, la tutela delle api, che, oltre a essere fondamentali per la sopravvivenza umana, costituiscono uno straordinario indicatore biologico della qualità ambientale.

Le proiezioni saranno seguite da un incontro con Antonio La Camera, regista di Las memorias perdidas de los árboles, Beatrice Surano, regista di Mefite, Miriam Muraca, regista di Choices C Changes e Andrea Deaglio e Monica Torasso, registi di L’ultima ape.

Sempre nel pomeriggio, vengono presentati i primi quattro titoli del Concorso cortometraggi (dalle ore 18:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria). Ispirato a una vicenda vera, The Feast, di Rishi Chandna, è ambientato in un villaggio affacciato sul lago Pulicat, nel Sud dell’India, dove una pescatrice di granchi, per combattere l’inquinamento dell’acqua che minaccia la sua fonte di sopravvivenza, decide di affrontare un potente politico locale, invitandolo a un banchetto indimenticabile. Bye Bear, del tedesco Jan Bitzer, è un breve film di fantascienza, ambientato negli anni ’80. Protagonista è un gruppo di amici robot che si ritrova regolarmente in un motel fatiscente per vivere insieme un sogno condiviso: trasformarsi in animali. Chornobyl 22, di Oleksiy Radynski, ci riporta agli inizi del conflitto russo e ucraino e al luogo dove nel 1986 si verificò il peggior disastro nucleare d’Europa. Tra il febbraio e il marzo 2022 le truppe russe occuparono la zona di esclusione della centrale nucleare dismessa di Černobyl (Chornobyl in ucraino). Il cortometraggio ricostruisce quell’episodio di guerra, evocatore di catastrofici scenari che intrecciano passato e possibile futuro, attraverso filmati clandestini girati da un informatore locale e interviste al personale ucraino ancora di stanza nel sito per la sorveglianza dell’impianto e della sua sicurezza. In Les Suicidés, cortometraggio di fiction del regista franco-algerino Mazigh Bouaïch, lui e lei non si conoscono, ma si incontrano con destinico tempismo sul tetto di un palazzo, pronti a buttarsi. Mentre una serie di eventi inaspettati ritarda il loro salto fatale, i due incominciano a parlare di crisi climatica, ingiustizie sociali, assurdità del mondo contemporaneo, scoprendo di avere molto in comune…

In prima serata si avvia anche il Concorso lungometraggi, con un film in arrivo dalla Repubblica Ceca. Lui è Jiří Svoboda, fisico esperto in scienza dei materiali, che ha un’idea per salvare il Pianeta. Lei è sua figlia, Marta Kovářová, mamma e musicista, autrice di The World According to My Dad (ore 19:30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), nato con lo scopo di verificare sul campo se la soluzione paterna ‒ una carbon tax globale con proventi divisi tra tutta la popolazione mondiale ‒ potrebbe funzionare o meno. I due quindi decidono di partire insieme e di andare in giro per il mondo a sentire l’opinione di esperti, ambientalisti, attivisti, politici, finendo per fare incursioni in luoghi in cui spesso non sono né attesi, né graditi. Dal tinello di casa ai grandi forum internazionali, il diario del “viaggio con papà” si snoda con humor attraverso le differenze caratteriali tra i due protagonisti e i meandri del potere che decide chi può parlare, dove e con quali argomenti. Al termine della proiezione gli studenti di EACT – Laboratorio di Comunicazione Ambientale del Corso di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino, dialogano con la regista e il protagonista del film.

Sempre in serata, la sezione Made in Italy presenta altri due titoli. Until the End of the World (ore 19:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Francesco De Augustinis, è un viaggio ai confini del mondo – dall’Italia alla Grecia, dalla Spagna al Senegal fino alla Patagonia cilena – diretto a indagare il settore alimentare che cresce più rapidamente al mondo: l’allevamento intensivo di pesci. Il film fa luce su un’industria che realizza profitti sempre più grandi e appare promettente sotto il profilo della sicurezza alimentare, ma che solleva problemi altrettanto grandi in relazione alla sostenibilità ambientale, alla sopravvivenza delle comunità locali e alla sofferenza animale. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista. Il film sarà proiettato anche al Cinema Elios di Carmagnola venerdì 7 giugno, alle ore 21.00. Con il secondo titolo, Toxicily (ore 21:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di François-Xavier Destors, realizzato insieme all’autore Alfonso Pinto, ci si sposta in un territorio sacrificato sull’altare del progresso, nell’area a nord di Siracusa, in cui uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa avvelena da settant’anni ambiente e persone. Il film dà voce a chi sopravvive, a chi si rassegna e a chi resiste in mezzo a quello che oggi è definito come uno dei più grandi, e sottaciuti, disastri ambientali italiani. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore Alfonso Pinto.

Ancora in serata, viene proiettato il secondo lungometraggio in concorso, The Here Now Project (ore 22:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria), dei registi e produttori Jon Siskel e Greg Jacobs ‒ vincitori di un Emmy Award e autori del pluripremiato Louder than a Bomb ‒ , un diario visuale degli effetti dei cambiamenti climatici visti con gli occhi delle persone comuni che ne sono state vittime e testimoni, che li hanno ripresi con i loro cellulari e postati sui social a partire dal 2021, anno cruciale di eventi estremi in ogni parte del mondo. Dalla Germania al Brasile, dalle città alle zone più remote, dalle strade di Brooklyn alle foreste della Siberia, un succedersi ininterrotto di incendi, inondazioni, tempeste – particolarmente devastanti in contesti sociali e strutturali impreparati all’emergenza – attesta che ciò che era stato previsto cinquant’anni fa dai climatologi sta accadendo qui e ora e coinvolge tutti. Presentato al World Economic Forum di Davos 2024, il film, senza didascalie e senza voce fuori campo a raccordare le sequenze, lascia che siano le immagini dal mondo a suonare l’allarme per chi, in altri punti del Pianeta, ancora considera le conseguenze del riscaldamento globale come fenomeni lontani da sé nel tempo o nello spazio. La proiezione sarà seguita da un incontro online con i registi e preceduta da Il Punto di Luca Mercalli (ore 21:30). Appuntamento immancabile di ogni edizione, il report stilato dal noto meteorologo in esclusiva per il Festival farà, come sempre, il punto della situazione climatica globale e italiana nell’ultimo anno, illustrando quanto il 2023-24 sia stato denso di record e di fenomeni meteorologici eccezionali, che confermano l’accelerazione del riscaldamento globale, mentre il mondo, distratto dalle guerre, ha continuato a fabbricare più armi che pannelli solari.

In contemporanea, la sezione non competitiva Panorama si inaugura con la proiezione open air sul prato di Barricalla, a Collegno, del film Blue Carbon (ore 21:00), diretto da Nicolas Brown, vincitore, tra svariati altri premi, di tre Emmy e due Bafta. Musica dance e natura, clubbing e protezione del Pianeta: elementi agli antipodi si fondono nel nuovo film del regista, diretto a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sulla crisi del clima e della biodiversità grazie anche a una protagonista d’eccezione: la candidata ai Grammy Jayda G (Jayda Guy). La DJ, produttrice musicale e biologa marina, con l’accompagnamento della colonna sonora di RZA del Wu-Tang Clan e la partecipazione di Seu Jorge, ci conduce in un viaggio tra musica e scienza alla scoperta delle potenzialità del carbonio blu. Tra Stati Uniti, Senegal, Vietnam, Francia, Colombia e Brasile, il documentario esplora le caratteristiche di quell’elemento, ancora poco conosciuto, immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini. Catturato da alghe, mangrovie, paludi salmastre, che, secondo alcune stime, sono in grado di sequestrare anidride carbonica dall’atmosfera in misura notevolmente superiore alle foreste pluviali, il carbonio blu è diventato oggetto di crescenti investimenti da parte delle grandi compagnie che compensano le loro emissioni acquistando crediti di CO2 e oggi si candida a diventare un potente alleato ‒ da conoscere meglio e più da vicino ‒ nella lotta per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

L’ECOTALK. L’ecotalk “Energia, ambiente, economia: agire in modo consapevole per contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Alla scoperta dell’energia nascosta nei prodotti che consumiamo” (ore 17:30, Il Circolo dei lettori) prende le mosse dalla constatazione che ognuno di noi è chiamato a collaborare al contenimento del riscaldamento globale, ma che non è facile capire quali sono in concreto le decisioni da prendere a livello individuale per affrontare una sfida apparentemente incommensurabile. Un’indicazione può venire dai nuovi scenari che integrano energia, ambiente ed economia in cui si è sviluppato il progetto EmCoin, nato dal confronto tra l’Associazione Resconda – REStituzione Consapevole del Debito Ambientale e il Politecnico di Torino. La creazione di una sorta di moneta, l’EmCoin appunto, che rappresenta l’energia incorporata nei prodotti (ovvero l’energia necessaria alla loro realizzazione) e il cui valore è rilevabile tramite un’app, attualmente in fase di elaborazione, può permetterci di scegliere in modo oggettivo, informato e consapevole quanto “spendere”, in termini energetici, per i beni di consumo da noi acquistati quotidianamente. A presentare il progetto interverranno Luciano Celi, ricercatore CNR e presidente di ASPO Italia, Marcello Corongiu, presidente di Resconda e project manager del progetto EmCoin, Charles A.S. Hall, ecologista dei sistemi e Distinguished Professor presso la New York State University (in videoconferenza), Maurizio Pallante, saggista e divulgatore, Sergio Ulgiati, professore onorario di contabilità ambientale presso la School of Environment, Beijing Normal University, Cina; modera Caterina Mele, docente del Dipartimento di Ingegneria strutturale, edile e geotecnica del Politecnico di Torino.

LE INIZIATIVE CONTINUATIVE PER TUTTO IL FESTIVAL. Si avvia in mattinata la sezione VR, che, come nelle precedenti edizioni, il Festival propone con una programmazione giornaliera continuativa (9:00 – 19:00) nelle sale apposite del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana. Quest’anno vengono presentate quattro opere fruibili in realtà immersiva (fino al 10 giugno) che consentiranno ai visitatori di sperimentare una dimensione speciale e coinvolgente del cinema ambientale.

21-22 USA, del regista e fotografo canadese Thierry Loa, è un viaggio immersivo attraverso gli Stati Uniti, visti dal cielo, e gli ambienti e i paesaggi della superpotenza mondiale modellati dallo scorrere dell’Antropocene, tra espansione urbana e periferica, sviluppo industriale, giacimenti petroliferi e disastri climatici. Bloom, produzione franco-svizzera diretta da Fabienne Giezendanner e Franck Van Leeuwen, è un cortometraggio d’animazione che porta lo spettatore, in fuga da un incendio, in una foresta, vicino a una quercia, da cui all’improvviso scaturiscono flussi luminosi: la pianta vuole comunicare con lui. Planet ∞, della franco- giapponese Momoko Seto, ci immerge in un prossimo futuro, sullo sfondo di una natura selvaggia in cui gli esseri umani si sono estinti, ma insetti, funghi e ibride creature marine sono sopravvissuti. Fantascienza o visione profetica? Songbird, dell’inglese Lucy Greenwell, è una favola nera che ci trasporta nel 1984, nell’isola hawaiana di Kaua, dove siamo invitati a metterci in cerca dell’ultimo esemplare di moho, l’iconico uccello estinto, seguendo le orme dell’ornitologo Jim Jacobi, l’ultima persona ad averlo visto.

Per il terzo anno consecutivo il Festival allestisce con l’Università degli Studi di Torino un’esposizione nello spazio suggestivo del Cortile del Rettorato. Prodotta da UniVerso, la mostra di quest’edizione, “Drowning World”, apre in mattinata (alle ore 10:00) ed è dedicata alle opere del fotografo sudafricano Gideon Mendel, che, dopo aver raccontato gli anni finali dell’apartheid, ha allargato il suo sguardo al mondo intero con progetti sull’AIDS e sulle drammatiche conseguenze della crisi climatica. Dal 2007, Gideon Mendel ha effettuato venti viaggi per raccontare gli effetti delle inondazioni in tredici diversi Paesi, dando vita all’ampio e articolato lavoro di documentazione, intitolato appunto “Drowning World”, spesso pubblicato da importanti riviste come National Geographic, Geo e The Guardian’s Weekend magazine, che racconta, secondo diverse prospettive, l’esperienza umana di una catastrofe climatica ormai in grado di trascendere ogni confine geografico, culturale ed economico. Nel vasto corpus prodotto nell’arco di un quindicennio e più, spiccano i Submerged Portraits, l’incisiva serie di scatti di cui sono protagoniste le vittime delle inondazioni colte nel momento di stasi dopo il disastro – in una sorta di limbo creato dall’attesa del deflusso dell’acqua – e di cui la mostra propone una selezione di dieci fotografie riprodotte in grande formato (quasi 5 metri di altezza). Effettuati in diversi Paesi – Brasile, Nigeria, Stati Uniti, Pakistan, India, Regno Unito e Thailandia –, gli scatti di “Drowning World” non fanno – come le inondazioni – distinzioni tra le vittime. Uomini e donne di colore, origine e ceto sociale diversi sono fermi davanti alla macchina fotografica e fissano l’obiettivo, distogliendo per un attimo l’attenzione dalle loro case allagate e dalla devastazione che li circonda. Se le loro pose sono apparentemente convenzionali, il contesto è catastrofico e il loro sguardo spiazzante. Nell’incontro con la camera non sono vittime impotenti, ma soggetti attivi che ci invitano direttamente ad essere testimoni della loro sciagura.

La mostra, visibile fino al 5 settembre (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 18:00), è corredata da una videoinstallazione all’interno della Galleria UniVerso che presenta tre opere video dello stesso Mendel: Proof and Portents, No More e A Song for the Forest.

In serata si inaugura anche un’altra iniziativa all’aperto, CinemAmbiente a Spazio Portici (alle ore 20:00). Quest’anno il Festival aderisce, infatti, al progetto di Fondazione Contrada Torino realizzato con il sostegno della Città di Torino e di Torino Creativa, che trasforma i portici della città in gallerie a cielo aperto proponendo happening ed eventi artistici a fruizione gratuita e collettiva. Tutte le sere, quindi, fino al 9 giugno (dalle ore 19:30), verrà presentata in Via Nizza una rassegna di otto cortometraggi, selezionati tra quelli proposti negli ultimi anni dal Festival, per contribuire alla promozione presso la cittadinanza del cinema e della cultura ambientale.

LA PREMIAZIONE DI CINEMAMBIENTE JUNIOR E LE INIZIATIVE FORMATIVE.

In mattinata CinemAmbiente Junior, la sezione con cui il Festival persegue il suo ormai ultraventennale impegno nella didattica e nelle iniziative specificamente destinate ai giovanissimi, avrà il suo momento culminante nella premiazione (ore 10:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria), del Concorso nazionale delle Scuole. Quest’anno la sezione competitiva ha visto in gara un totale di 75 cortometraggi iscritti (25 in arrivo dalle Scuole Primarie, 29 dalle Secondarie di I grado e 21 dalle Secondarie di II grado), tra cui sono stati selezionati 30 titoli finalisti.

Oltre ai premi del Festival, saranno anche assegnati i premi speciali ScuolaPark, offerti da Achab Group, consistenti nella partecipazione a seminari online con un esperto di produzione video. A tutte le opere finaliste, inoltre, sarà data ampia visibilità mediante pubblicazione in un’apposita sezione della piattaforma Scuola Park (scuolapark.it).

Nell’occasione il Festival ospiterà anche la premiazione dei vincitori di Scatti sostenibili, nuovo concorso fotografico la cui prima edizione è dedicata a Gaetano Capizzi nella sua qualità di docente. Lo scomparso direttore di CinemAmbiente, infatti, ha affiancato per molto anni l’impegno nel Festival all’insegnamento di Informatica all’Istituto Avogadro di Torino, dove ha creato, diverso tempo fa, il gruppo AvoGreen, composto da studenti e docenti, con lo scopo di sensibilizzare tutto il personale scolastico sulle tematiche ambientali. Alla sua memoria è dedicata, quindi, l’iniziativa concorsuale, organizzata dalla commissione di AvoGreen in collaborazione con il Festival CinemAmbiente e con ARPA Piemonte, a cui hanno partecipato gli studenti dell’Istituto, gareggiando nelle cinque sezioni tematiche previste: acqua, plastica, spreco e rifiuti, consumo del suolo e mobilità. In occasione della premiazione verrà proiettato il cortometraggio La tribù delle luci prodotto da Iren con la collaborazione di Giffoni Innovation Hub.

Nel pomeriggio, il Festival dà spazio anche a un altro evento formativo, frutto della sua collaborazione con En.A.I.P. (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale), la più grande agenzia formativa della Regione Piemonte. Per il 2024, l’iniziativa si è concretizzata nella realizzazione, da parte degli studenti, di quattro prodotti audiovisivi, che saranno proiettati al Festival (ore 16:00, Cinema Massimo – Sala Soldati): un cortometraggio di finzione, un cortometraggio documentario, un videoclip musicale ed uno spot, tutti con un focus comune, le conseguenze del cambiamento climatico. Il frutto perfetto, di Andrea Cellini, Alessio Esposito, Furio Sesto e Flavio Sonetti, racconta la storia di un agricoltore che, in mezzo alle avversità del presente, cerca di mantenersi indipendente e autonomo; A Climate Carol, di Federico Gobbo, Franco Pedico, Fabio Pistono e Valentina Panzica, liberamente ispirato al “Canto di Natale” di Dickens, vede il protagonista alle prese con tre fantasmi che lo mettono di fronte al suo disinteresse per l’ambiente; In Steel Fruits, di Francesco Adabbo, Luciana Moriconi e Alice Olivetti, un privilegiato stick-man di carta stagnola può permettersi di fuggire dalle conseguenze del riscaldamento globale, ma ci penserà la natura a fermarlo; Fallo per loro, di Maurizio Astori, Samuele Boscolo, Diletta Morese, Davide Tota, infine, sottolinea, attraverso la parodia dei classici video di sensibilizzazione ambientale, la necessità di un intervento immediato da parte dell’uomo.

Mole Antonelliana Sala Cine VR1 e Sala Cine VR2 ore 9.00-19.00 (5-10 giugno) CinemAmbiente VR 2024

Come per le scorse edizioni, anche quest’anno il Festival offre una selezione di opere che, esplorando i più diversi territori, raccontano i temi ambientali attraverso l’utilizzo della realtà virtuale. Un viaggio in una visione documentaria sperimentale emozionante e immersa, proposto nelle due sale cinematografiche dedicate al cinema in Virtual Reality del Museo Nazionale del Cinema.

21-22 USA di Thierry Loa (Canada 2023, 37’)

Gli Stati Uniti osservati attraverso una nuova prospettiva che dal cielo ci conduce nella realtà virtuale di ambienti e paesaggi in continuo mutamento. Espansione urbana e periferica, sviluppo industriale, giacimenti petroliferi, disastri climatici: l’impatto umano sul Pianeta nell’epoca dell’Antropocene lascia tracce indelebili.

Thierry Loa è fotografo, regista, e produttore. La sua attività spazia dalla fotografia etnografica di Faces, all’installazione video interattiva di A Man and A Woman, dalla sinfonia cinematografica 20-22 Omega, ai film in VR 360° e 21-22 cHina, presentato nella scorsa edizione di CinemAmbiente.

Bloom di Fabienne Giezendanner, Franck Van Leeuwen (Svizzera/Francia 2023, 16’)

In una giornata calda e secca, per sopravvivere non hai altra scelta che rifugiarti nella vicina foresta. Avvicinandosi ad una quercia, il terreno diventa trasparente sotto i piedi e la corteccia scompare per lasciare il posto alla coreografia dei flussi vitali della pianta. Vuole comunicare con te…

Fabienne Giezendanner, già direttrice di IglooSpirit in ambito VR, fonda e dirige la società di produzione Zéro de conduite.

Franck Van Leeuwen si forma all’Académie Charpentier di Parigi. Insegna all’École Supérieure de Réalisation Audiovisuelle di Parigi e alla scuola di arti visive Ceruleum di Losanna.

Planet di Momoko Seto (Francia 2017, 7’)

In un prossimo futuro, sullo sfondo di una natura selvaggia, gli esseri umani si sono estinti. Ma insetti, funghi e ibride creature marine sono sopravvissuti, impegnati in strane azioni. Fantascienza o visione profetica? Dopo queste immagini non guarderemo più gli animali e le piante allo stesso modo.

Momoko Seto studia all’École Supérieure des Beaux-Arts di Marsiglia e alla Fresnoy National Studio of Contempoary Art. Pluripremiata, esordisce nella regia nel 2008 con Planet A, primo di una serie di cortometraggi dedicati alla trasformazione della natura sul Pianeta, alcuni dei quali selezionati anche a CinemAmbiente.

Songbird di Lucy Greenwell (Regno Unito/Danimarca 2018, 10’)

Un virtuale momento di estinzione.

Lucy Greenwell realizza lungometraggi e documentari per BBC e “The Guardian”. Produce numerose serie podcast, tra cui il saggio The Butterfly Effect in cima alle classifiche per Audible presentata da Jon Ronson. Songbird è il suo esordio nel VR.

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 10.00 Premiazione Concorso CinemAmbiente Junior

Il concorso CinemAmbiente Junior è giunto quest’anno alla sua 5^ edizione. Come di consueto, questa sezione competitiva si rivolge alle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio nazionale, chiamate a realizzare brevi filmati sui vari aspetti che la questione ambientale comprende: dall’inquinamento atmosferico alla salvaguardia della biodiversità, dallo sviluppo sostenibile alla crisi climatica. L’ambiente, dunque, inteso nel senso più ampio possibile, per offrire l’opportunità a studentesse e studenti di esplorare, attraverso la loro creatività, quei temi che maggiormente sentono urgenti e vicini.

Achab Group sostiene il concorso CinemAmbiente Junior 2024 mettendo a disposizione il Premio speciale ScuolaPark, che sarà assegnato a tre delle produzioni finaliste, una per ciascun grado scolastico, scelte per la loro capacità di parlare da giovani a giovani di sostenibilità in modo innovativo. Alle tre classi vincitrici è offerta la partecipazione a un seminario online con un esperto di produzione video. A tutte le opere finaliste sarà inoltre conferita ampia visibilità mediante pubblicazione in un’apposita sezione della piattaforma scuolapark.it, sviluppata da Achab Group per integrare la didattica in aula e le attività extra-scolastiche in modo trasversale ed interdisciplinare.

Concorso fotografico “Scatti sostenibili 2024” dedicato a Gaetano Capizzi IIS Amedeo Avogadro di Torino

Non tutti sanno che Gaetano Capizzi era un docente di informatica che a lungo ha insegnato presso l’Istituto tecnico Avogadro di Torino. Ecco perché il gruppo AvoGreen, composto da studenti e docenti, da lui creato tanti anni fa con lo scopo di sensibilizzare tutto il personale scolastico sulle tematiche ambientali, gli ha voluto dedicare la prima edizione del concorso fotografico Scatti sostenibili. Le foto realizzate dagli studenti si sono ispirate ai seguenti temi: acqua, plastica, rifiuti, risparmio energetico e mobilità. L’iniziativa è promossa dal Festival

CinemAmbiente e da Arpa Piemonte.

Nel corso della premiazione verrà proiettato il cortometraggio La tribù delle luci, prodotto da Iren in collaborazione con Giffoni Innovation Hub.

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 16.00 ENAIP Piemonte. Cinema C Ambiente

Prosegue anche quest’anno la collaborazione tra CinemAmbiente ed ENAIP (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale), la più grande agenzia formativa della Regione Piemonte. Il risultato consiste nella realizzazione da parte degli studenti di quattro prodotti audiovisivi: un cortometraggio di finzione, un cortometraggio documentario, un videoclip musicale ed uno spot, tutti con un focus comune, le conseguenze del cambiamento climatico.

A Climate Carol

di Federico Gobbo, Franco Pedico, Fabio Pistono, Valentina Panzica (finzione)

Alfio si prepara a una dolce serata in compagnia di Matilde. I suoi piani, però, verranno sconvolti dall’arrivo di tre fantasmi che lo metteranno di fronte al suo disinteresse per l’ambiente. Liberamente ispirato a Il canto di Natale di Charles Dickens.

Fallo per loro

di Maurizio Astori, Samuele Boscolo, Diletta Morese, Davide Tota (spot)

Versione parodistica della classica “pubblicità progresso”. Attraverso un insolito scambio di battute fra l’attrice e la voce narrante, l’appello a un intervento immediato da parte degli esseri umani.

Il frutto perfetto

di Andrea Cellini, Alessio Esposito, Furio Sesto, Flavio Sonetti (documentario)

Alberto è un agricoltore che, tra le avversità del presente, cerca di mantenersi indipendente e autonomo nella gestione della sua attività, la coltivazione di mele.

Steel Fruits

di Francesco Adabbo, Luciana Moriconi, Alice Olivetti. Musica di Michelangelo Tommaso (videoclip)

In un mondo in rovina per via delle conseguenze del cambiamento climatico, uno stickman di carta stagnola, in preda al panico, fugge dalla propria casa in cerca di una via di salvezza.

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 17.30

Made in Italy

Las memorias perdidas de los árboles di Antonio La Camera (Italia/Spagna 2024, 20’)

Nel cuore della foresta amazzonica peruviana, due alberi si “animano” risvegliando l’uno nell’altro memorie di un tempo remoto. Attraverso i loro dialoghi e le suggestioni sonore della foresta, i due intraprendono un viaggio spirituale alla scoperta di un passato che li vede bambini e fratelli.

Il film è stato realizzato durante il workshop “Filming in the Amazon” organizzato da Playlab Films e tenuto dal regista, Palma d’oro a Cannes, Apichatpong Weerasethakul.

Antonio La Camera, dopo la laurea in Cinema al DAMS di Roma, si specializza presso la scuola Sentieri Selvaggi. Frequenta poi il Corso di Alto Perfezionamento in Regia cinematografica “Fare Cinema” diretto da Marco Bellocchio. I suoi cortometraggi Carne e polvere (2015), Il sogno del vecchio (2016) e Nel ritrovo del silenzio (2018) ottengono numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Las memorias perdidas de los árboles vince la 38ma Settimana Internazionale della Critica.

Mefite di Beatrice Surano (Italia 2024, 15’)

Nel cuore dell’Irpinia, nella suggestiva e ventosa Valle d’Ansanto, caratterizzata dalla forza della sorgente Mefite, piccolo lago di origine sulfurea dalle origini millenarie, la presenza umana si fa sempre più rarefatta e al posto del grano crescono le pale eoliche. Vito, al contrario, ha deciso di restare e di prendersi cura di questa terra così vulnerabile e poderosa al tempo stesso. Sospeso fra realtà e leggenda, il racconto del precario equilibrio che lega l’essere umano alla natura.

Beatrice Surano, sociologa di formazione, esordisce nella regia con Spectrum APR (2019). Segue Viva a temp! (2020), presentato a CinemAmbiente 2021. Nel 2023 debutta alla 38ma Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia con il suo primo lungometraggio documentario, About Last Year (2023), co-diretto con Dunja Lavecchia e Morena Terranova e vincitore del Premio Valentina Pedicini ai Nastri d’Argento 2024.

Choices C Changes di Miriam Muraca (Italia 2024, 24’)

Un mondo diverso è possibile? C’è spazio per i sentimenti in un mare di plastica? Cosa farebbe un supereroe per risolvere il problema del traffico e dello smog? Che peso ha sulla nostra vita il continente in cui ci capita di nascere? Cambieremmo le nostre abitudini di consumatori se avessimo la facoltà magica di vedere che percorso fanno i prodotti prima di arrivare sulla nostra tavola? Cinque domande per altrettante riflessioni animate su piccoli grandi gesti di cambiamento in epoca di crisi ambientale.

Miriam Muraca si laurea al DAMS di Bologna con una tesi sugli Anime giapponesi. Illustratrice e attrice, esordisce nel cinema di animazione nel 2022 con il cortometraggio Phonetrip, selezionato in numerosi festival internazionali e vincitore di tre premi. Con il suo tratto semplice ed essenziale, crea il progetto Choices C Changes, una serie animata che prevede in tutto dieci episodi.

L’ultima ape di Andrea Deaglio e Monica Torasso (Italia 2024, 10’)

La storia di un’ape che, in un mondo devastato dall’inquinamento, ritrova la sua casa in un luogo inaspettato e sorprendente: una discarica di rifiuti speciali.

Realizzato dallo studio torinese Mu Film, questo cortometraggio di animazione rappresenta uno dei numerosi progetti di sensibilizzazione su alcune delle più importanti urgenze ambientali, come la difesa delle api, sostenuti dalla società Barricalla, il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali.

Andrea Deaglio è regista e autore, riconosciuto a livello internazionale, di numerosi documentari su tematiche sociali e ambientali. Ricordiamo Nera – not the Promised Land (2007), Il futuro del mondo passa da qui – City Veins (2010), Show All this to the World (2015), Storie di uomini e lupi (2015), co-diretto con Alessandro Abba Legnazzi, in concorso al 18° CinemAmbiente, I cinque punti (2023).

Monica Torasso, dopo la laurea in Architettura, si specializza in illustrazione digitale con il focus sul character design. Collabora con Studio Bozzetto, Bentobox, Wooga, Arc’s, Mu Film e crea personaggi per videogiochi come King of Seas di 3Dclouds. Realizza anche locandine di film e di tour musicali per artisti, tra cui la cantante Róisín Murphy.

Al termine delle proiezioni incontro con i registi 

Circolo dei lettori ore 17.30

Ecotalk

Energia, ambiente, economia: agire in modo consapevole per contribuire alla lotta al cambiamento climatico. Alla scoperta dell’energia nascosta nei prodotti che consumiamo Ognuno di noi è chiamato a contribuire alla lotta al cambiamento climatico, ma quali sono concretamente le decisioni che si possono prendere a livello individuale per fronteggiare una sfida che pare incommensurabile? Come agire a fronte di un caotico flusso di informazioni vaghe e non di rado fuorvianti? EmCoin è una sorta di “moneta” che rappresenta l’energia utilizzata per produrre i beni che acquistiamo: grazie ad essa ognuno può decidere quanta “energia” spendere, contribuendo dal basso alla sostenibilità, al riparo da messaggi greenwashing. Un nuovo possibile scenario che integra energia, economia e ambiente e che vede esperti e studiosi di biofisica dell’economia, di ciclo di vita dei prodotti e di teorie economiche “non convenzionali” cercare di fondere le leggi della natura e della fisica nell’economia dei nostri comportamenti quotidiani.

Intervengono

Luciano Celi, ricercatore CNR, editore Lu::Ce Edizioni, presidente ASPO Italia Marcello Corongiu, presidente Resconda e PM del progetto EmCoin

Charles A.S. Hall (in videoconferenza), esperto in ecologia dei sistemi e biofisica dell’economia,

Distinguished Professor presso la New York State University

Maurizio Pallante, saggista, divulgatore, presidente dell’Associazione Sostenibilità Equità Solidarietà

Sergio Ulgiati, già docente di chimica ambientale e LCA presso l’Università Parthenope di Napoli, professore onorario di contabilità ambientale presso la School of Environment, Beijing Normal University, Cina

Caterina Mele, docente DISEG, membro del CdA e del Green Team del Politecnico di Torino

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 18.00

Concorso cortometraggi

The Feast di Rishi Chandna (India 2023, 25’)

Nell’ottobre 2021 le pescatrici del lago Pulicat, la più grande laguna di acqua salmastra del sud dell’India, organizzarono un sontuoso banchetto per politici e burocrati locali con lo scopo di dissuaderli dal costruire un enorme porto che avrebbe inesorabilmente distrutto la ricca biodiversità di quell’area. Il film, ispirandosi a questo evento, racconta la storia di Mary, una raccoglitrice di gamberi tormentata dall’espansione della fabbrica dove è assunta sua figlia Josie. Nel dibattersi tra il rischio che questa perda il lavoro e la prospettiva di perdere il lago, minacciato dagli effluenti industriali, la donna escogita un piano, riponendo la sua ultima speranza nella natura stessa.

Rishi Chandna è un giovane regista indipendente. Esordisce nel 2018 con il cortometraggio Tungrus, sulla convivenza in appartamento tra una famiglia e un gallo. Pluripremiato nei maggiori festival internazionali e selezionato alla 22ma edizione di CinemAmbiente, il film è seguito da Party Poster (2022), esplorazione satirica delle campagne pubblicitarie indiane su vari personaggi pubblici.

Bye Bear di Jan Bitzer (Germania 2023, 11’)

Anni Ottanta del secolo scorso. Un gruppo di amici robot si riunisce regolarmente e in segreto per realizzare, a turno, il sogno di diventare qualcos’altro, possibilmente un animale. Nel consueto spazio di un motel fatiscente uno di loro ce la farà, andandosene per sempre.

Jan Bitzer, dopo aver lavorato come professionista nella computer grafica, studia cinema e animazione alla Filmakademie BW di Ludwigsburg. Qui è co-fondatore del collettivo Polynoid, con cui dirige alcuni cortometraggi come 458nm (2006) e Loom (2010). Fonda il Woodblock Animation Studio con cui produce anche video musicali e partecipa alla realizzazione della webserie Halo: Forward Unto Dawn.

Chornobyl 22 di Oleksiy Radynski (Ucraina 2023, 22’)

All’indomani dell’invasione del territorio ucraino, tra il febbraio e il marzo 2022 le truppe russe occupano la zona di esclusione della centrale nucleare dismessa di Černobyl (in ucraino Chornobyl), dove nel 1986, com’è noto, si verificò il peggior disastro nucleare d’Europa. Guidati dalle interviste con i professionisti che lì continuano a lavorare per il controllo dell’impianto e la sua sicurezza, entriamo a conoscenza in modo ravvicinato di una delle pagine più inquietanti e misteriose del conflitto attuale, in cui gli scenari catastrofici del passato riemergono con forza intrecciandosi a quelli del presente.

Oleksiy Radynski, regista e saggista, realizza sia film sperimentali sia documentari d’inchiesta. Selezionato e premiato nei più importanti festival internazionali, ha al suo attivo anche numerose pubblicazioni tra cui Proxy Politics: Power and Subversion in a Networked Age (Archive Books, 2017), Art and Theory of Post-1989 Central and East Europe: A Critical Anthology (MoMA, 2018).

Les Suicidés di Mazigh Bouaïch (Francia 2023, 12’)

Due sconosciuti si ritrovano sul tetto di un edificio, pronti a porre fine alla propria vita. Mentre si preparano a saltare, una serie di eventi inaspettati li porta a mettere in discussione la loro decisione. Tra riflessioni sul senso della vita, la crisi climatica, le disuguaglianze sociali e sull’assurdità del mondo contemporaneo, i due si rendono conto di avere molte cose in comune, più di quanto potessero immaginare. Forse sarà proprio questo a spingerli verso una nuova consapevolezza?

Mazigh Bouaïch studia teatro e cinema alla Sorbonne Nouvelle di Parigi. Nel 2019 dirige il suo primo cortometraggio L’Albatros, subito selezionato in vari festival internazionali. Attualmente lavora, con lo scrittore francese Damien Bonnel, sul suo primo lungometraggio, incentrato sull’immigrazione portoghese in Francia negli anni Settanta.

Cortile del Rettorato dell’Università di Torino – ore 10.00

Apertura della mostra multimediale “Drowning World” di Gideon Mendel (5 giugno – 5 settembre) Per il terzo anno consecutivo, il Festival presenta, con l’Università degli Studi di Torino, una mostra allestita nello spazio suggestivo del Cortile del Rettorato. In quest’edizione, l’esposizione, prodotta da UniVerso, è dedicata alle opere del fotografo sudafricano Gideon Mendel, che, dopo aver raccontato gli anni finali dell’apartheid, ha allargato il suo sguardo al mondo intero con progetti sull’AIDS e sulle drammatiche conseguenze della crisi climatica. Dal 2007 ha effettuato venti viaggi per raccontare gli effetti delle inondazioni in tredici diversi Paesi, dando vita ad un ampio e articolato lavoro di documentazione, “Drowning World” spesso pubblicato da importanti riviste come “National Geographic”, “Geo” e “The Guardian’s Weekend magazine”, che racconta, secondo diverse prospettive, l’esperienza umana di una catastrofe climatica ormai in grado di trascendere ogni confine geografico, culturale ed economico. Nel vasto corpus prodotto nell’arco di un quindicennio e più, spiccano i Submerged Portraits, l’incisiva serie di scatti di cui sono protagoniste le vittime delle inondazioni colte nel momento di stasi dopo il disastro – in una sorta di limbo creato dall’attesa del deflusso dell’acqua – e di cui la mostra propone una selezione di dieci fotografie riprodotte in grande formato (quasi 5 metri di altezza). Effettuati in diversi Paesi – Brasile, Nigeria, Stati Uniti, Pakistan, India, Regno Unito e Thailandia –, gli scatti di “Drowning World” non fanno – come le inondazioni – distinzioni tra le vittime. Uomini e donne di colore, origine e ceto sociale diversi sono fermi davanti alla macchina fotografica e fissano l’obiettivo, distogliendo per un attimo l’attenzione dalle loro case allagate e dalla devastazione che li circonda. Se le loro pose sono apparentemente convenzionali, il contesto è catastrofico e il loro sguardo spiazzante. Nell’incontro con la camera non sono vittime impotenti, ma soggetti attivi che ci invitano direttamente ad essere testimoni della loro sciagura. La mostra è corredata da una videoinstallazione all’interno della Galleria UniVerso che presenta tre opere video dello stesso Mendel: Proof and Portents, No More e A Song for the Forest.

Portici di Via Nizza inaugurazione ore 20.00 CinemAmbiente a Spazio Portici (5-9 giugno)

Spazio Portici – Percorsi Creativi è un progetto di Fondazione Contrada Torino Onlus, realizzato con il sostegno della Città di Torino e Torino Creativa. A partire dal 2020, l’idea di trasformare i portici in gallerie a cielo aperto a fruizione gratuita e collettiva ha visto proporre molti happening artistici. A oggi oltre cinquanta artisti sono stati coinvolti in Via Po, Via Nizza, Piazza Vittorio, Corso San Martino, Corso Vittorio Emanuele II, per installazioni space specific, percorsi sul tema dello spazio pubblico e della sua interpretazione visiva, gallerie di Graphic Art e videoarte, mostre sulla capacità della cultura di migliorare la qualità della vita e della città. In occasione di CinemAmbiente, Spazio Portici presenta in Via Nizza una rassegna di otto cortometraggi selezionati dal Festival per contribuire in modo significativo alla promozione del cinema e della cultura ambientale.

Fondazione Contrada Torino si costituisce nel 2008 per iniziativa della Città di Torino, dell’Università degli Studi e della Compagnia di San Paolo. Si configura come un ente operativo sul territorio piemontese che nasce per avviare, sostenere e valorizzare la cura dello spazio pubblico, stimolando interessi pubblici e privati verso azioni condivise sui temi della rigenerazione urbana, territoriale e dell’urbanistica commerciale.

Cinema Massimo – Sala Cabiria – 19.30

Concorso documentari

The World According to My Dad di Marta Kovářová (Repubblica Ceca/Slovacchia 2023, 77’)

Il dottor Jiří Svoboda, fisico e ingegnoso esperto in scienza dei materiali di Brno, sostiene di avere una soluzione efficace per salvare la Terra dalla crisi climatica: una tassa a livello globale sull’emissione di carbonio i cui proventi vengano divisi fra tutta la popolazione mondiale. La figlia Marta, musicista e mamma, tenta di immortalare il suo sogno seguendolo con la telecamera. Partendo dalla cucina di casa, i due, estranei all’idea di ecologia corrente, viaggiano insieme, incontrano ambientalisti, attivisti, esperti e politici sino ad arrivare ai forum mondiali sul clima. dove, imbattendosi con i consueti meccanismi di potere, non riusciranno mai a intervenire. Una storia personale, ricca di umorismo e ironia, in cui l’accademico, smascherandone le contraddizioni, si trasforma in una scomoda personificazione della coscienza collettiva.

Marta Kovářová si laurea presso la Facoltà di Belle Arti e la Facoltà di Scienze Naturali della città di Brno, dove attualmente insegna presso il Dipartimento di Educazione Artistica della Facoltà di Pedagogia dell’Università Masaryk. Canta nel gruppo “Budoár staré dámy” e vive con la famiglia a Dolní Cerekev, dove dirige l’associazione culturale Roztoč kolektiv.

Al termine della proiezione gli studenti di EACT- Laboratorio di Comunicazione Ambientale del Corso di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino, dialogano con la regista e il protagonista Jiří Svoboda.

Cinema Massimo – Sala Soldati – 19.30

Made In Italy

Until the End of the World di Francesco De Augustinis (Italia 2024, 58’)

Un’indagine esplorativa in uno dei settori alimentari più in crescita: l’allevamento intensivo di pesci. Dall’Italia alla Grecia, dalla Spagna al Senegal fino alle acque della Patagonia cilena, ovunque emergono conflitti per lo sfruttamento di salmoni, trote, orate, spigole e altre specie ittiche. Se da un lato questo tipo di industria si presenta come una soluzione promettente per affrontare la sfida della crescente domanda alimentare di un mondo che potrebbe raggiungere 9,7 miliardi di persone nel 2050, dall’altro suscita preoccupazioni in molte comunità che vedono minacciati i propri stili di vita e le risorse naturali. Il film affronta temi come sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e colonizzazione, connettendo le voci che in modo indipendente, in diverse parti del mondo, lottano contro una delle maggiori cause di sofferenza del Pianeta.

Francesco De Augustinis, documentarista e giornalista d’inchiesta, da oltre dieci anni si occupa di questioni ambientali. Collabora con testate nazionali ed estere quali “The Guardian”, “EuObserver”, “la Repubblica” e “Corriere della Sera”. Nel 2019 fonda il progetto multimediale sulla sostenibilità One Earth. Nello stesso anno dirige il documentario Deforestation Made in Italy, seguito da One Earth – Tutto è connesso (2021), presentato alla 25ma edizione di CinemAmbiente. Dal 2021 si occupa di piscicoltura industriale in Europa, Africa e Sud America.

Al termine della proiezione incontro con il regista 

Barricalla – Collegno – ore 21.00

Panorama

Blue Carbon di Nicolas Brown (Regno Unito 2024, 84’)

Attraverso lo sguardo di Jayda G (Jayda Guy), produttrice musicale, DJ e tossicologa marina nominata ai Grammy, con la colonna sonora di RZA del Wu-Tang Clan e la partecipazione di Seu Jorge, musica e scienza si uniscono, suggerendo come un maggior “ascolto” della natura possa servire ad evitare la catastrofe climatica. Dagli Stati Uniti al Senegal, Vietnam, Francia, Colombia fino al Brasile, viene indagata la recente scoperta sulla capacità degli oceani di assorbire molto più carbonio dall’atmosfera rispetto alle foreste pluviali tropicali. Questo “carbonio blu”, così chiamato dagli scienziati, presente nelle paludi salmastre, nelle alghe marine e nelle mangrovie è motivo d’interesse delle grandi aziende, che cercano di compensare le proprie emissioni mediante i crediti di carbonio. Il racconto di uno spiraglio di luce che si apre e un invito a far tesoro del valore della natura.

Nicolas Brown, regista e produttore pluripremiato, si occupa da tempo di temi legati al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. Tra i suoi documentari più famosi ricordiamo The Truth about Global Warming (2006), Earth: a New Wild (2015), Serengeti Rules (2018), la serie TV H2O: The Molecule that Made Us (2020) e The Letter: a Message for our Earth, dedicato all’Enciclica di Papa Francesco Laudato Si’, film di apertura della 26ma edizione di CinemAmbiente.

Cinema Massimo – Sala Soldati – 21.30

Made In Italy

Toxicily di Francois-Xavier Destors (Italia/Francia 2023, 78’)

Ogni anno migliaia di turisti si riversano a Siracusa per ammirare il teatro greco e le vestigia delle origini della nostra civiltà. Eppure, a qualche chilometro più a nord, in quel tratto di costa compreso fra le città di Archimede e Augusta, che dal 1949 ospita uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa, si consuma da decenni un disastro ambientale senza precedenti. Impianti giganteschi, ciminiere fumanti, borghi abbandonati, terre aride e scure, spiagge inquinate ci rivelano un altro volto dell’isola, quello di una Sicilia tossica, abbandonata al proprio destino post-industriale. Il film si spinge, così, nei meandri di un territorio sacrificato sull’altare del progresso e, mentre Don Palmiro aggiorna la lista dei decessi, si liberano le voci di quanti lottano dinanzi alla rassegnazione dei concittadini e l’indifferenza delle istituzioni.

François-Xavier Destors dirige il suo primo lungometraggio nel 2014, Rwanda, la Surface de réparation (2014). Segue Norilsk, l’Étreinte de glace (2018), esplorazione sulla capacità di adattamento e di sopravvivenza dell’essere umano delle nostre società industriali. Toxicily, realizzato insieme all’autore Alfonso Pinto, saggista e ricercatore in geografia e culture visuali, costituisce l’ultima parte di una trilogia dedicata ai crimini di massa e a territori e comunità sacrificate dallo sviluppo industriale.

Al termine della proiezione incontro con Alfonso Pinto, autore

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.30 Il Punto di Luca Mercalli

a seguire

Concorso documentari

The Here Now Project di Greg Jacobs e Jon Siskel (USA 2024, 75’)

Dalle strade di Brooklyn alle foreste siberiane, nel 2021, un incessante susseguirsi di incendi, inondazioni e tempeste ha reso evidente che gli estremi climatici previsti dagli scienziati da mezzo secolo, si stanno manifestando in tutta la loro drammaticità. I registi decidono, allora, di raccontare questo momento cruciale attraverso gli occhi delle persone comuni di tutto il mondo. Realizzato partendo da un’immensa mole di materiale raccolto sui social network, il film si sviluppa come un diario serrato, in cui semplici video fatti con il cellulare, oltre a catturare la natura simultanea e globale del cambiamento climatico, diventano testimonianza dello stupore e del coraggio umano nell’affrontare emergenze e calamità, dalle invasioni di cavallette alle improvvise nevicate, fino alle eccezionali ondate di calore.

Greg Jacobs e Jon Siskel nel 2005 fondano la casa di produzione SJP. Con il loro primo documentario 102 Minutes that Changed America (2008) vincono tre Primetime Emmy. Dopo il successo di Louder than a Bomb (2010), nel 2011 ottengono un altro Emmy per lo speciale del National Geographic Channel Witness: Katrina. Produttori esecutivi della pluripremiata serie televisiva 1916: The Irish Rebellion (2016), nel 2018 co-dirigono il documentario No Small Matter, sul tema dell’educazione della prima infanzia, seguito con altrettanto successo da The Road Up (2020). The Here Now Project è stato proiettato in anteprima in occasione del World Economic Forum di Davos nel gennaio 2024.

L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival sono gratuiti.

Le proiezioni CinemAmbiente VR sono accessibili ai visitatori del Museo Nazionale del Cinema (ingresso € 12, ridotto € 10).

Sedi delle proiezioni e degli eventi: Torino: Cinema Massimo Museo Nazionale del Cinema, via Giuseppe Verdi 18, tel. 011 8138574; Mole Antonelliana, via Montebello 20; Circolo dei lettori, via Bogino 9; Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino, via Po 17; Portici di via Nizza. Fuori Torino: Barricalla, via Brasile 1, Collegno (TO).

INFO: Festival CinemAmbiente, via Cagliari 34/c, Torino; tel. 011 8138860; festival@cinemambiente.it; www.festivalcinemambiente.it


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