Non è la voce del tuo Dio!

marchiogiallo

Chi prova piacere a uccidere non è sano di mente: va bloccato e, se possibile, curato. Una persona con un cervello nella decenza non è contenta di uccidere nemmeno se è costretta a farlo. Chi considera i terroristi fanatici giustificabili come fossero partigiani della Resistenza, non ha le idee chiare e, forse, ha egli stesso dei sintomi preoccupanti cui dovrebbe porre attenzione. Infatti, chi è sano di mente non prova piacere a usare le armi contro degli esseri umani e se appena appena può, lo evita.

Sono tranchant? Sì. Su questo argomento sì: se ti fa piacere uccidere, sei molto malato. Molto molto molto.
Devi farti curare alla svelta. Non vuoi farti curare, o le cure non sortiscono risultati? Allora vai isolato, messo in condizione di non nuocere. Ma non si può, dannazione!, non si può finanziarti, giustificarti, darti credito, considerarti un interlocutore accettabile. Non si può fare finta di niente e lasciarti fare, o dire che se fai così, poverino, avrai i tuoi buoni motivi. Non si deve (a meno che non si desideri l’estinzione della specie umana, si capisce)! I motivi del tuo comportamento disumano ci saranno pure, ovvio, ma non ti giustificano; si limitano a identificare gli stimoli sulla base dei quali hai fatto scelte sbagliate, imperdonabili, non condivisibili e con enorme probabilità dettate da un malfunzionamento cerebrale. E non ti si deve lasciar fare, assolutamente no.

Quella che senti dentro di te e ti dice di uccidere, non è la voce del tuo Dio e nemmeno della tua Ragione: è il tuo cervello che perde colpi.


Nell’immagine: il Marchio Giallo (dalla serie Blake e Mortimer di E.P. Jacobs), prototipo del fuori di testa totale utilizzato da un altro malvagio fuori di testa totale. Buon neurologo altamente consigliato a entrambi, ma, per fortuna, questi son solo personaggi dei fumetti, non persone in carne e ossa.


Perché l’omicidio è imperdonabile? Perché la persona che può concedere il perdono è morta. Ciascuno di noi può, se proprio vuole, perdonare solo per il danno subìto personalmente. Non si può perdonare per conto terzi, in delega. Eh.

 

 

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